Se l’Europa vuole rimanere unita, battere la pandemia e il ritorno dei nazionalismi, deve ritrovare lo spirito dei padri fondatori e imboccare la strada di un’Europa Federale, capovolgendo il rapporto tra gli Stati membri e l’Unione e attribuendo a quest'ultima il compito e gli strumenti per agire direttamente anche nel settore della solidarietà. È quanto emerge dalla riunione della direzione nazionale del Movimento Federalista Europeo, che ha anche affrontato la questione dei cosiddetti "coronabond", considerando che, in assenza di un bilancio unico, "il debito comune potrebbe essere garantito solo dai bilanci nazionali".
"Oggi l’Europa - si legge nel documento finale - ha bisogno di mettere in campo tutte le sue risorse per dare una risposta comune alla crisi lanciando un grande piano europeo di rinascita. In questa prospettiva diventa ormai ineludibile la questione di avviare quanto prima l’emissione di debito comune (Eurobond). Non esiste, però, un’istituzione europea in grado di garantire completamente tale emissione. Oggi, il debito comune potrebbe solo essere garantito in ultima istanza dai bilanci nazionali. Anche per questo all’interno dell’Unione parlare di debito europeo provoca reazioni opposte; e per questo non possiamo parlare di solidarietà tra i cittadini, ma solo tra Stati".
Secondo i Federalisti, "Per creare quella solidarietà tra cittadini che serve ad affrontare le sfide comuni, diventa allora necessario affrontare il problema di una fiscalità europea federale. Vale a dire, occorre creare una capacità fiscale autonoma dell’UE che possa esercitarsi direttamente (senza l’intermediazione degli Stati membri) sull'economia europea e sui cittadini europei, per alimentare un bilancio federale e fornire beni pubblici europei. Ovviamente questo implica porre il problema di una revisione dei Trattati, dato che si tratterebbe di mettere in campo l’attribuzione di una competenza fiscale all’Unione europea. Al Parlamento europeo, con la Commissione, dovrebbe essere attribuito il potere sia di decidere autonomamente come reperire risorse proprie, sia, di gestire autonomamente anche l’emissione di debito europeo, offrendo una garanzia comune per affrancarsi dai bilanci nazionali".