Oltre 16 mila morti: è questa la drammatica proiezione delle persone che alla fine dell'epidemia di coronavirus avranno perso la vita. A combattere la guerra spietata contro il Covid-19 è il governatore dello stato Andrew Cuomo. "Fare test il più velocemente possibile - ha detto Cuomo - è il modo migliore per affrontare l'emergenza. Dobbiamo cercare di mettere fine a quest'ansia che mette pressione su tutti". Circa 500 mila kit per fare i test verranno messi a disposizione da un'azienda nei prossimi giorni. "La prossima battaglia - ha aggiunto - è vedere cosa succederà all'apice del contagio".
Lui, Cuomo, a New York è nato. Cresciuto nel Queens come Donald Trump, adesso è diventato il suo più grande oppositore. E in questi giorni l'emergenza lo ha lanciato sulla scena. 62 anni, l'ex avvocato italoamericano, figlio di un pezzo da novanta del partito democratico come Mario Cuomo (morto nel 2015) che per 12 anni aveva ricoperto il suo stesso incarico, è diventato il "decisionista", il "soldato Cuomo", come si è definito lui stesso.
È l'uomo che ogni giorno lotta per dotare gli ospedali di mascherine, ventilatori, guanti, quello che, nei giorni in cui il presidente Trump cercava di rassicurare gli americani, ordinava la chiusura delle scuole, quando il capo della Casa Bianca diceva che bloccare tutto non aveva senso, lui ordinava a tutti di restare a casa.
Dopo una tregua tra i due, grazie alla mediazione del vicepresidente Mike Pence, Cuomo è tornato ad attaccare frontalmente Trump, che comunque lo ha definito un "candidato migliore" alle presidenziali di novembre, rispetto all'ex vice presidente Joe Biden in corsa per la nomination democratica.
Con i suoi affondi ormai quotidiani - ha bollato come "terribile" per New York il maxi piano salva Usa da 2 mila miliardi di dollari e definito l'idea di porre New York in quarantena come "una dichiarazione di guerra agli Stati" - il governatore ha guadagnato popolarità per la sua gestione dell'emergenza. Da febbraio a oggi, Cuomo è passato dal 41% al 71% del gradimento.
Le conferenze stampa di Cuomo, che ogni giorno precedono quella del presidente, sono diventate un appuntamento fisso per molti americani, che nel combattivo ex giurista vedono un uomo dal volto sempre più dimagrito e sofferto, ma determinato a sconfiggere il virus con "ogni mezzo". E in una delle ultime ha ammesso commosso di essere coinvolto da vicino: suo fratello, Chris, conduttore della Cnn, è risultato positivo al virus. "Sono spaventato, perché è il mio fratellino, l'amico di una vita, sono preoccupato, perché non conosciamo ancora come funziona questo virus. Lui ha sintomi simili a una brutta influenza, e' in casa, non e' ricoverato, ma sono preoccupato. E come me, ognuna delle persone che hanno un parente positivo. Tutti siamo preoccupati quando questo contagio ci colpisce da vicino", ha detto il governatore. "Il suo caso è esemplare - ha aggiunto - perché tutti vogliono sapere che cosa succede quando prendi il coronavirus. Lui è andato in diretta, da casa, come ha sempre fatto ogni sera, e ha spiegato che cosa succede. La febbre, la tosse. E' stato bravo e utile per i telespettatori. Sono orgoglioso di lui. Ti voglio bene fratellino".
Intanto, Cuomo ha incassato anche le lodi pubbliche di Biden secondo cui le conferenze del governatore sono diventate "lezioni di leadership". Parole che potrebbero preannunciare scelte importanti in futuro: un anno fa, Cuomo venne indicato come possibile capo di Gabinetto della Casa Bianca, in caso di elezione di Biden. Un'opzione che, alla luce della popolarità del governatore e delle parole del candidato democratico, potrebbe diventare piu' di una suggestione.