La Procura del Venezuela ha citato il leader dell'opposizione, Juan Guaidò, per presunto "tentato colpo di stato" e tentato omicidio. Lo ha comunicato il procuratore generale William Saab.
In una dichiarazione trasmessa dalla televisione di stato, Saab ha detto che Guaidò è stato chiamato a comparire davanti ai pubblici ministeri giovedì, a seguito di un'indagine della scorsa settimana sul sequestro di un deposito di armi nella vicina Colombia, che secondo la magistratura venezuelana sarebbe stato destinato a essere contrabbandato in Venezuela.
Contro Guaidò ci sono le dichiarazioni di Cliver Alcalá Cordones. Alcalá è un ex ufficiale in pensione che la settimana scorsa si è consegnato agli agenti della Drug Enforcement Administration (Dea) in Colombia, il giorno dopo che il governo degli Stati Uniti ha denunciato il presidente Nicolas Maduro e gli altri. Alcalá Cordones è accusato di addestrare mercenari in campi clandestini situati a Riohacha, in Colombia, e di tentare di contrabbandare armi di vario calibro in Venezuela.
Dopo che gli sono state contestate le accuse, Alcalá Cordones (che è ancora in Colombia) ha rilasciato un'intervista a una stazione radio locale in cui dichiarandosi responsabile della fallita operazione e ha indicato Guaidó come uno dei protagonisti di quello che la Procura ha definito un "tentato colpo di stato e assassinio".
Il procuratore Saab sostiene che Clíver Alcalá "ha confessato la sua partecipazione e che il tentativo di armare i gruppi terroristici è stato fatto su ordine diretto di Juan Guaidó". Secondo il magistrato, l'ex ufficiale "ha dichiarato che l'accordo fra J.J. Rendón e Guaidó, era finalizzato 'all'eliminazione chirurgica di obiettivi precedentemente identificati'. Che in linguaggio colloquiale significa assassinare, uccidere il capo dello Stato", ha concluso il procuratore.
Rendòn è un consulente politico, considerato un "nemico" da Nicolas Maduro che nel 2012 lo definì "nemico numero uno dello Stato venezuelano" e l'anno dopo lo definì "apolide". Dal 2016 gli Usa gli hanno concesso asilo politico.