Joe Biden travolge Bernie Sanders alle primarie democratiche di Florida, Illinois e Arizona, assicurandosi un vantaggio praticamente insormontabile per la nomination del partito e la sfida a Donald Trump il prossimo 3 novembre.
I tre Stati portano in dote 411 delegati di cui 219, il bottino più ricco, è della Florida. "La corsa per la nomination è finita. Questa è la realtà", ha sentenziato via Twitter l'ex advisor di Barack Obama, David Axelrod. Quello che ora resta da vedere ora è se Sanders continuerà a correre pur con chance di vittoria vicine allo zero.
Commentando il trionfo, molto sobriamente e da casa sua nel Delaware per l'emergenza coronavirus, Biden ha tenuto a sottolineare la gravità del momento e ha lanciato un appello ai sostenitori di Sanders spiegando loro di condividerne la "visione" e la necessità di garantire agli americani tutte le cure necessarie. "Come sapete e' in momenti come questi che ci rendiamo conto di dover mettere la politica da parte e lavorare insieme come americani. Al coronavirus - ha osservato - non importa se si è repubblicani o democratici".
Il risultato alimenta la pressione sul senatore del Vermont che potrebbe gettare la spugna per non ripetere l'errore del 2016 quando, a detta dell'establishment dem, la guerra all'ultimo voto con Hillary Clinton alla fine favorì l'elezione di Trump.
Prima del voto Sanders non aveva praticamente menzionato le primarie, soffermandosi piuttosto sulla proposta da 2.000 miliardi di dollari che presenterà in Senato per contenere l'impatto economico del coronavirus (praticamente il doppio di quanto chiesto dal presidente al Congresso) mentre gli Usa registrano un'impennata di contagi, oltre 6 mila e il bilancio dei decessi è 118.
Trump si è intanto formalmente assicurato la nomination repubblicana, superando la soglia dei 1.276 delegati necessari. Il presidente si è aggiudicato tutti i delegati in palio fino ad ora tranne uno, andato all'ex governatore del Massachusetts Bill Weld ai caucus dell'Iowa.
L'incoronazione di Trump è ovviamente arrivata molto prima rispetto alle primarie del 2016 quando superò il numero magico solo a fine maggio nel North Dakota.
Ril