Messo alle strette dalla pressione crescente dell'opinione pubblica, il governo britannico ha rivisto la linea morbida adottata finora nella lotta contro la diffusione del coronavirus: nel suo primo, e da oggi giornaliero, briefing con la stampa sulla crisi, il premier Boris Johnson ha esortato a misure di 'distanziamento sociale', sebbene non cosi' restrittive come altri Paesi europei. Bojo ha riconosciuto che "è arrivato il momento di evitare contatti non-essenziali": il che significa lavorare da casa quando è possibile, niente viaggi, né assembramenti di massa e stare lontani da pub, ristoranti e teatri. Non ci sara' nessuna ordinanza ne' misura penale per far seguire tali indicazioni, ma si tratta di una "forte raccomandazione" delle autorità, ha precisato il capo di Downing Street, rivolgendosi in particolare ai soggetti più vulnerabili, ultrasettantenni, donne incinte e persone con malattie pregresse.
Il Paese si sta avvicinando alla fase di "crescita rapida" della curva dei contagi, con i casi che dovrebbero raddoppiare ogni cinque giorni; da qui, l'esortazione a tutti a rimanere a casa per 14 giorni se un membro della famiglia mostra sintomi come tosse o febbre. A preoccupare soprattutto e' Londra, che si trova avanti rispetto alle altre zone del Paese.
Nessuna novità invece per le scuole che resteranno aperte: come ha ribadito il consigliere medico del governo, Patrick Vallance, "la chiusura delle scuole non è stata esclusa", ma bisogna adottare le misure al momento giusto. Linea confermata da Johnson, che su questo tema è stato messo sotto forte pressione dall'opinione pubblica, ulteriormente preoccupata dopo che un documento segreto redatto dal Public Health England (PHE) per il sistema sanitario nazionale (Nhs), trapelato sulla stampa, ha ipotizzato che la pandemia di Covid-19 potrebbe durare fino alla primavera del prossimo anno, contagiare anche l'80% della popolazione nei prossimi dodici mesi e costringere 7,9 milioni di pazienti al ricovero in ospedale.