Se in Africa i casi di Coronavirus stanno finora aumentando al rallentatore rispetto al resto del mondo, sale la preoccupazione per le difficoltà che dovrà affrontare, se la diffusione non sarà fermata, un sistema sanitario fragile come quello africano.
Oggi si è riscontrato il primo caso di contagio locale in Sudafrica, dove un 32enne si è ammalato di Covid-19 dopo essere entrato in contatto con un imprenditore cinese. Lo ha riferito il ministero della Sanità di Pretoria, diffondendo un bilancio aggiornato di 17 contagi nel Paese.
Finora in 12 paesi africani si registrano 112 contagi confermati e 2 morti, per lo più tutti i casi sono importati da cittadini stranieri o da locali rientrati da Asia, Europa e Usa.
L'ultimo caso segnalato è quello di un cittadino ivoriano di 45 anni, ritornato da un viaggio in Italia. "Anche se l'Oms ha decretato la pandemia, in Africa sta crescendo a ritmo lento per la fortuna dei paesi che hanno più tempo per cercare di prepararsi" ha sottolineato la corrispondente Bbc a Nairobi.
Intanto un certo numero di paesi sta attuando misure igienico-sanitarie la cui efficacia è ancora tutta da dimostrare. Nell'oceano indiano le Seychelles hanno momentaneamente chiuso l'accesso a tutte le navi.
In Uganda i passeggeri in arrivo all'aeroporto internazionale di Kampala saranno aspersi con uno spray disinfettante.
Per le strade di Kigali, in Ruanda, sono stati collocati lavelli per consentire ai cittadini di lavarsi spesso le mani.
In Kenya è finita la quarantena di 12 viaggiatori stranieri a Machakos e dopo 14 giorni in isolamento stanno tutti bene bene, come confermato dal governatore Alfred Mutua.
A fare scalpore in Kenya, paese che finora non ha alcun caso dichiarato, è stata la telefonata registrata di una dipendente governativa, Sabina Chege, durante la quale diceva di avere sintomi da coronavirus. Chege ha poi dovuto eseguire un test in presenza del ministro della Sanità, presumibilmente risultato negativo.
Un 'Sos' per il turismo continentale è giunto dall'arcipelago tanzaniano di Zanzibar, che ha visto le prenotazioni crollare drasticamente, soprattutto da quando il governo ha sospeso i voli diretti con l'Italia. Il turismo contribuisce almeno alle 60% del Pil: ogni anno l'isola riceve circa 500.000 visitatori.
Sul fronte della scienza, a Dakar un laboratorio ha messo a punto un kit per test rapidi in grado di diagnosticare il coronavirus in soli 10 minuti. Il progetto è il frutto di una collaborazione scientifica tra il rinomato Istituto Pasteur di Dakar e la società britannica Mologic. In tutto, nel giro di un anno, due milioni di test saranno prodotti e distribuiti in tutto il continente, secondo quanto annunciato dalla azienda DevEx.