L'ex vicepresidente Usa, Joe Biden, rappresentante dell'ala moderata del Partito democratico, è davanti a Bernie Sanders nei sondaggi per il 'mini Super Tuesday', la prima sfida a due delle primarie dell'Asinello per la corsa alla Casa Bianca.
Si vota a partire dalle prossime ore e gli occhi sono tutti puntati sul Michigan la cui economia ruota attorno all'industria dell'auto e che sarà il primo banco di prova nel Midwest operaio. Leggermente distaccato per il momento da Joe Biden per numero di delegati, il senatore del Vermont deve assolutamente incassare lo Stato della "Rust Belt" se vuole mantenersi in corsa.
In ballo sei Stati (Idaho, Michigan, Missouri, Mississippi, North Dakota e Washington) e 353 delegati, dei quali 125 in Michigan, il premio piu' ricco della serata. Qui Sanders e Biden si contendono il voto dei lavoratori bianchi che fu cruciale per la vittoria di Trump nel 2016. Alle primarie democratiche di quattro anni fa, il "Great Lakes State" ando' a Sanders che ebbe la meglio, seppur di misura, su Hillary Clinton. Adesso il senatore 'socialista' deve rilanciare la sua campagna, dopo un Super Tuesday dominato dall'ex vice di Barack Obama, e si gioca tutte le sue carte.
I sondaggi di Real Clear Politics danno Biden in testa in Michigan e Missouri, mentre il panorama sembra in stallo nel resto degli Stati.
La tendenza si è riflessa nella pioggia di endorsement di ex rivali moderati per Biden: ultima a schierarsi con lui nel fine settimana la senatrice californiana Kamala Harris, considerata la possibile vice in un ticket presidenziale. Prima di lei, si erano espressi per Biden anche il senatore Cory Booker, la senatrice del Minnesota Amy Klobuchar, l'ex sindaco di South Bend (Indiana),
Pete Buttigieg, l'ex deputato Beto O'Rourke, e il miliardario ex sindaco di New York, Michael Bloomberg, poco dopo il suo ritiro dalla corsa. L'ex numero due di Obama non solo si è aggiudicato l'appoggio di politici di alto profilo, ma gode del consenso degli afro-americani e ha ricompattato l'ala moderata del partito.
Ma con Sanders c'è il leader del movimento dei diritti civili Jesse Jackson che potrebbe rivelarsi l'asso della manica per contenddere a Biden il voto degli afro-americani. Jackson nel Michigan vinse le primarie democratiche nel 1988 quando tento' la corsa alla Casa Bianca. Il senatore del Vermont ha messo la mani avanti facendo sapere che non si ritirera' dalle primarie anche se dovesse perdere in Michigan. Per Sanders, i conti si faranno alla fine, alla convention del partito democratico di luglio e all'insegna del fair play. "Quello che ha detto Joe è che se io vinco la nomination, lui ci sarà per me, e quello che dico io è che se a vincere sara' lui, io lo sosterro'", ha affermato Sanders a Fox News. "Così, Biden ed io - ha rimarcato - non importa chi vinca questa corsa, saremo uniti nell'obiettivo di sconfiggere Trump".