"Come anche in Francia e in Italia, anche in Germania oramai ci sono più contagi da coronavirus nati all'interno dei confini che presi all'estero". È quanto ha detto il ministro alla Sanità tedesca Jens Spahn a Bruxelles, rispondendo alle critiche rivoltegli dai rappresentanti di vari Paesi in merito alla decisione di fermare l'export di mascherine di protezione. "Siamo in una fase diversa rispetto ad altri Paesi", ha aggiunto Spahn.
Era stato il commissario Janez Lenarcic ad affermare che misure unilaterali del genere portano il rischio di affossare "l'approccio unitario" dell'Unione europea di fronte alla crisi del virus. Parlando a margine della riunione straordinaria dei responsabili alla Sanità dell'Ue, il ministro tedesco ha ribadito il suo appello ai cittadini di evitare le "zone a rischio" coronavirus: "È giusto rinunciare a viaggi non necessari nelle aree colpite in Italia, ma anche in Nord-Reno Vestfalia".
In questo Land tedesco, infatti, si concentra il maggior focolaio di Covid-19 della Germania. Da quando si è tenuto il precedente vertice dei ministri della Salute dei 27 Paesi Ue, a metà febbraio, "la situazione è cambiata in modo molto dinamico", ha spiegato ancora Spahn. "Allora il punto era di cercare di tenere l'epidemia esplosa in Cina lontana dall'Europa. Ora l'onda della malattia è arrivata fino a noi. Ora si tratta di contenerla tutti insieme".