Le frontiere della Grecia sono le frontiere europee: la Ue rispetta gli impegni presi con la Turchia sulla gestione dei migranti, Ankara deve fare lo stesso. Questo il doppio messaggio che i vertici delle istituzioni europee lanciano da di Kastanies, valico di frontiera greca giorni sotto il pressing dei migranti che dal lato turco sperano di entrare in Europa.
La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, i presidenti del Consiglio e del Parlamento europeo, Charle Michel e David Sassoli si presentano insieme al primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis per tentare una prova di unità di fronte a quello che lo stesso premier greco definisce "il ricatto della Turchia".
La Grecia è "il nostro scudo europeo", dice von der Leyen, utilizzando la parola greca "aspida" per ringraziare Atene. "Queste sono circostanze eccezionali. Le autorità greche sono di fronte a un compito molto difficile nel contenere la situazione - dice - . È importante per me essere qui oggi con voi e dirvi che le preoccupazioni greche sono le nostre preoccupazioni. Questa frontiera non è solo greca, è la frontiera europea".
Oltre a una missione di Frontex von der Leyen ha annuncia un piano di assistenza finanziaria da 700 milioni per il governo ellenico, di cui 350 immediatamente disponibili. La Commissione attiverà anche il Meccanismo Ue di protezione civile per fornire materiale medico, tende e coperte. "Quelli che vogliono mettere alla prova l'unità europea rimarranno delusi. Terremo la linea e la nostra unità prevarrà. Questo è il momento per agire in modo concertato".
Anche Michel richiama all'unità, ribadisce che la frontiera greca è "quella europea" e aggiunge che la protezione dei confini è essenziale ed è cruciale agire in modo proporzionato, rispettando la dignità umana e il diritto internazionale. "La nostra presenza qui tutti insieme è un messaggio forte, che vorremmo inviare a tutti i cittadini greci ed europei: siamo insieme, perché consideriamo la protezione dei confini essenziali", aggiunge tornando a chiedere alla Turchia di rispettare l'accordo sui migranti così come fa l'Europa.
Sassoli chiede unità ma bacchetta i governi della Ue che hanno sempre impedito un accordo di riforma del regolamento di Dublino per arrivare a una comune politica europea sulla migrazione. "Se si fosse proceduto ad una riforma del trattato di Dublino, quella votata dal Parlamento, probabilmente non saremmo in queste condizioni". Per poi concludere: "Abbiamo la necessità, e lo vediamo tutti i giorni, di rafforzare una politica comune per l'immigrazione europea. Deve essere l'Europa a condividere il peso dell'immigrazione. Abbiamo bisogno di una svolta".