Le riserve di uranio arricchito dell'Iran superano di cinque volte il limite fissato con l'accordo del 2015 fra lo stato persiano e le potenze mondiali. Lo afferma un rapporto dell'Aiea secondo il quale, al 19 febbraio 2020, le riserve erano a 1.510 chili contro il limite di 300 chili.
Il capo dell'Agenzia Onu per la sorveglianza sull'energia atomica ha dato l'allarme sul programma nucleare iraniano e ha chiesto "chiarimenti" su un sito non dichiarato a Teheran dove sono state trovate particelle di uranio alla fine dell'anno scorso. Rafael Grossi, il nuovo capo dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), che era a Parigi per incontrare il presidente Emmanuel Macron, ha detto: "L'Iran deve decidere di cooperare in modo piu' chiaro con l'Agenzia per dare i necessari chiarimenti".
"Il fatto che abbiamo trovato tracce (di uranio) è molto importante. Ciò significa che c'è la possibilità di attività nucleari e di materiale che non sono sotto controllo internazionale e di cui non conosciamo l'origine o l'intento". "Questo mi preoccupa", ha aggiunto Grossi.
Da mesi l'Aiea fa pressioni su Teheran per avere informazioni sul tipo di attività che si svolgono nel sito non dichiarato dove sono state trovate le particelle di uranio. Mentre l'Aiea non ha identificato il sito in questione, fonti diplomatiche dicono che l'agenzia ha chiesto all'Iran informazioni su un sito nel distretto di Turquzabad di Teheran, dove Israele ha presunto un'attività atomica segreta in passato. L'avvertimento è arrivato quando l'agenzia ha pubblicato un rapporto sulle attività nucleari dell'Iran da quando ha iniziato a violare diverse parti di un accordo internazionale del 2015 sul ridimensionamento del suo programma nucleare. Il rapporto ha mostrato che le sue scorte di uranio arricchito sono ora piu' di cinque volte superiori al limite fissato nell'accordo con le potenze mondiali.
L'Iran ha iniziato a disdettare i suoi impegni dopo che gli Stati Uniti si sono ritirati dall'accordo che offriva in cambio un alleggerimento delle sanzioni. Il presidente Usa, Donald Trump ha disdetto la firma americana l'8 maggio 2018 e riattivato le sanzioni. Da allora, l'Iran ha gradualmente abbandonato tutti i suoi impegni con la comunità internazionale sull'argomento.