Il coronavirus ormai non è più un'emergenza prioritariamente cinese: per la prima volta i dati di contagio fuori dalla Cina hanno superato quelli all'interno. Secondo l'ultimo rapporto dell'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), martedì 26 febbraio, sono stati registrati 411 nuovi casi in Cina e 427 nel resto del mondo.
E ora l'attenzione volge verso il Medio Oriente, in particolare sull'Iran, la Corea del Sud e verso l'Europa. Anche se la raccomandazione dell'Oms resta comunque quella di "non abbandonarsi al panico". La diffusione del coronavirus in Italia e in Europa è "motivo di preoccupazione" ma "non dobbiamo farci prendere dal panico", ha dichiarato il commissario europeo per la Salute, Stella Kyriakides, che tuttavia, ha invitato i Paesi europei a "prepararsi a un aumento dei casi e a coordinarsi bene".
In Corea del Sud, il numero degli infettati è balzato sopra i mille casi: 12 morti e 1.261 persone contagiate (con 284 nuovi malati tra i quali un soldato americano). Nelle ultime 24 ore sono stati segnalati i primi contagi in diversi Paesi europei, tra cui Austria, Svizzera, Croazia, Grecia e Macedonia del Nord. Primi due casi di positività inoltre in Algeria, in Pakistan e in Finlandia, così come uno in Brasile. La Francia ha annunciato il primo decesso di un cittadino francese, un sessantenne a Parigi.
Il Covid-19 ora riguarda, a parte la Cina, una quarantina di nazioni in cui ha causato la morte di 50 persone e il contagio di altre 2.800. L'epidemia sembra aver superato il picco in Cina: le autorità hanno comunicato 52 nuovi decessi in 24 ore contro i 71 del giorno precedente, il dato più basso da oltre tre settimane. Tra l'altro, tutte queste vittime sono concentrate nella provincia dello Hubei. Anche i nuovi contagi sono calati, 406 nelle ultime ventiquattro'ore, praticamente tutti nella provincia epicentro dell'epidemia (401).
In Iran, il bilancio delle vittime è salito a 19 morti e 139 contagi confermati. E i primi contagi in Pakistan e in Georgia, in Libano, Kuwait, Iraq e Bahrein, sono legati a Teheran. Ad assorbire l'attenzione ora è l'Europa, con il focolaio del Nord Italia che ha causato 400 contagi, 12 decessi e conta anche tre guariti; in Francia (17 contagiati) e in Spagna (12, di ui due gia' dimessi) si sono registrati i primi contagi senza una storia di viaggi nelle aree di crisi.
Dei dodici casi registrati in Spagna dall'inizio dell'epidemia, dieci sono stati accertati da lunedi' sera e almeno nove sono collegati all'Italia. In Austria, invece, sono stati rilevati due primi casi martedì in un hotel a Innsbruck, nel cuore delle Alpi: una coppia di italiani provenienti da Milano.
In Croazia, è stato un giovane che aveva viaggiato a Milano il primo caso nel Paese e nei Balcani. Suo fratello è diventato oggi il secondo caso confermato. In Macedonia del Nord contagiata una 38enne che era stata in Italia. In Svizzera, il primo caso riguarda un uomo rientrato dalla Lombardia, mentre in Grecia è toccato a una donna di 38 anni che era stata nel Nord Italia e che è in buone condizioni.