È morto all'età di 91 anni l'ex presidente egiziano Hosni Mubarak, per un trentennio alla guida del Paese nordafricano fino alla deposizione in seguito alle proteste di Piazza Tahrir sull'onda delle Primavere arabe, nel 2011.
Mubarak era ricoverato in terapia intensiva e le sue condizioni di salute erano peggiorate negli ultimi giorni. Finito in carcere con l'accusa di corruzione, il "Faraone" era tornato a piede libero il 24 marzo 2017. Il 22 febbraio scorso il tribunale penale del Cairo aveva assolto i figli Alaa e Gamal Mubarak dalle accuse di corruzione nel processo per la presunta manipolazione del mercato azionario. I due erano stati rilasciati su cauzione, con obbligo di non lasciare il Paese, nel 2018.
Il cordoglio di Netanyahu e Abu Mazen
Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha commemorato così la morte dell'"amico personale" Hosni Mubarak: "A nome dei cittadini di Israele e del governo, voglio esprimere profondo dispiacere per la morte del presidente Hosni Mubarak. Mio amico personale, era un leader che ha guidato il suo Paese verso la pace e la sicurezza, la pace con Israele". A firmare la pace con lo Stato ebraico nel 1979 era stato l'allora presidente egiziano Anwar Sadat.
"L'ho incontrato molte volte, ero impressionato dalla sua dedizione e continueremo su questo percorso comune", ha aggiunto Netanyahu, inviando le sue condoglianze "al presidente al-Sisi, alla famiglia Mubarak e all'Egitto".
Anche il presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), Abu Mazen, ha espresso grande dispiacere e tristezza alla notizia della morte dell'ex presidente egiziano e da Ramallah ha ricordato il sostegno del rais alla causa palestinese.