Da una vacanza da sogno all'incubo della quarantena: è la brutta avventura vissuta dai turisti italiani arrivati questa mattina a Mauritius, nell'Oceano Indiano. Quando l'aereo dell'Alitalia è atterrato nella capitale dell'arcipelago, il personale sanitario, allertato sull'emergenza coronavirus, è salito a bordo e ha controllato i 212 passeggeri, nessuno dei quali mostrava sintomi influenzali o malesseri di alcun genere. Poi ha individuato i 40 provenienti da Lombardia e Veneto, a cui non è stato permesso di scendere a terra.
Così, mentre gli altri 172 passeggeri hanno potuto dare inizio alla loro vacanza, alla pattuglia di lombardi e veneti è stata data la scelta tra sbarcare per sottoporsi a un periodo di quarantena in due ospedali della capitale Port Louis oppure rientrare subito in Italia.
Del caso è stata subito interessata l'Unità di crisi della Farnesina e l'ambasciata italiana competente, quella di Pretoria. Comprensibilmente i passeggeri bloccati hanno deciso di tornare indietro e Alitalia si è attivata per predisporne il rientro immediato, nonostante il volo del lunedì fosse già pieno.
Il caso ha spiazzato la stessa compagnia di bandiera, dato che la restrizione imposta dalle autorità mauriziane è stata comunicata mentre l'aereo era già in volo. Sul sito Viaggiare sicuri del Ministero degli Esteri è comparso l'avviso che "a partire dal 23 febbraio 2020" le autorità locali hanno previsto "misure di controllo per i viaggiatori provenienti dall'Italia che, all'arrivo, potranno essere sottoposti ad un periodo di quarantena obbligatoria con le modalità di volta in volta stabilite dalle autorità sanitarie locali".
Mauritius, con le sue spiagge bianchissime e il suo mare turchese, è una meta turistica molto apprezzata dagli italiani con quasi un milione e mezzo di presenze l'anno.