L'Ue non ha l'autorità per decidere sulla Libia e Ankara è pronta a sostenere goverbo di Tripoli nello sforzo per prendere il controllo del Paese. Non usa mezzi termini Recep Tayyip Erdogan, il presidente turco da sempre apertamente schierato contro l'uomo forte della Cirenaica a difesa del debole, precario esecutivo guidato da al-Serraj. "Se non sarà possibile raggiungere un accordo equo nei colloqui internazionali, sosterremo il legittimo governo di Tripoli della Libia nel prendere il controllo sull'intero Paese" ha dichiarato Erdogan, nel suo discorso davanti all'assemblea parlamentare del suo partito Akp.
L'Ue "non ha l'autorità per decidere sulla Libia" ha aggiunto il presidente turco che ha espresso il proprio sostegno al governo di accordo nazionale libico del premier Fayez al-Serraj per la sua decisione di ritirarsi dai colloqui del comitato militare (5+5) a Ginevra. "È stato un passo importante", ha detto.
Tutto accade il giorno dopo che un drone turco è stato abbattuto nell'area di Ain Zara, alle porte di Tripoli dall'autoproclamato Esercito nazionale libico (Lna). Secondo il generale Mabrouk al Ghazwi il drone era in missione sull'area da cui erano partiti i colpi sparati dalle forze del generale Haftar contro il porto della capitale. Nell'attacco sono stati uccisi tre civili e almeno altri cinque sono rimasti feriti. Il comando generale dell'Esercito della Cirenaica ha rivendicato l'attacco sostenendo di aver "colpito un deposito di armi e munizioni" e di aver "impedito l'arrivo di mercenari siriani".
"L'attacco di oggi al porto di Tripoli avrebbe potuto portare a un disastro umanitario e ambientale e avrà un impatto significativo su una regione affollata come Tripoli", ha dichiarato in una nota invece il presidente della Noc, la compagnia petrolifera libica, Mustafa Sanalla. "La città non ha strutture operative per lo stoccaggio del carburante in quanto i serbatoi principali della capitale è stato evacuato a causa dei combattimenti nell'area della strada verso l'aeroporto, dove si trova la struttura. Le conseguenze saranno immediate: ospedali, scuole, centrali elettriche e altri servizi vitali verranno interrotti", ha aggiunto.
I razzi sono caduti a pochi metri da una delle petroliere impegnate nella fornitura di gas gpl alla capitale. "Il bombardamento poteva avere conseguenze catastrofiche", ha dichiarato Samalla, che ha fatto ritirare due navi dalla zona per portarle in acque sicure.
Al Serraj, per risposta, ha deciso di sospendere i colloqui 5+5 di Ginevra decisi alla Conferenza di Berlino per monitorare la tregua di cui, a questo punto, rimane ben poco.
Intanto due famiglie libiche, di Bengasi, hanno fatto causa negli Stati Uniti ad Haftar, che ha anche la cittadinanza americana e può essere quindi giudicato per i reati contestati. Lo rende noto il New York Times, secondo cui i querelanti, rappresentanti delle famiglie Suyid e Krshiny, accusano il generale e i suoi due figli di essere responsabili della tortura, fino alla morte, dei loro parenti durante la sua offensiva a Bengasi nell'ottobre 2014 contro il sedicente Stato islamico.
Il Torture Victim Protection Act, approvato nel 1991, consente ai familiari delle vittime di omicidi extragiudiziali e torture di fare causa ai presunti autori. In particolare la legge viene applicata a chi agiscono sotto apparente autorità governativa. E Haftar per anni è stato una risorsa della Cia.
Molte altre cause intentate sulla base della stessa legge non hanno avuti esiti a causa dei pochi beni sequestrabili. Haftar e i suoi figli invece possiedono almeno 17 proprietà in Virginia per un valore di almeno 8 milioni di dollari, secondo quanto dichiarato nella causa.