Il suo nome è Leonie von Hase, ha 35 anni, fa l’imprenditrice e viene da Kiel, profondo nord della Germania. Fin qui niente di particolare. Il punto è che Leonie è la nuova Miss Germany. Eletta da una giuria di sole donne. Niente bikini, ma solo tailleur, e “carattere forte”, come suggerisce lo slogan del concorso di bellezza tedesco nel 2020. Per di più, Leonie è la Miss Germania più ‘anziana’ di sempre. Una rivoluzione, piccola o grande dipende dai punti di vista, sicuramente uno schiaffo allo stereotipo delle carine in eterno costume da bagno e dalle misure più che perfette.
Perché quest’anno le modalità d’ingaggio erano ben diverse dal solito: alla selezione potevano candidarsi donne tra i 18 e 35 anni e le finaliste venivano giudicate non (solo) per il proprio aspetto ma anche (e soprattutto) per “il proprio carattere, la propria personalità, la propria storia”, come ripetono gli organizzatori. In più, come detto, la giuria era esclusivamente femminile: per dire il salto di qualità, quest’anno tra i suoi membri c’erano anche Dagmar Woehrl, un’esponente politica del partito della cancelliera Angela Merkel, e la presentatrice Frauke Ludowig.
Certo Leonie, trionfatrice su ben 7500 candidate, non ha reagito con la solita lacrimuccia e l’espressione sorpresa all’annuncio della sua vittoria: con posa da vincitrice, ha alzato i pugni verso il cielo, un po’ alla maniera di Cassius Clay. “È la notte delle donne forti”, scandisce la trentacinquenne titolare di un’impresa on-line, prim’ancora di indossare la corona. E pensare che Miss Germany è una vera tradizione nel Paese di Goethe e di Beethoven, essendo che regge il segno dei tempi sin dal 1927, come ripetono pieni d’orgoglio gli organizzatori della kermesse. Che sono altrettanto fieri della rivoluzione di quest’anno: “Vogliamo un contest per l’epoca digitale”, dice l’organizzatore Max Klemmer. “Cercavamo un volto una donna di questi tempi, che si impegna in qualcosa, che sa utilizzare i social media e sappia essere un modello per il prossimo”.
Una vita in giro per il mondo
Una innovazione a tutto tondo, bisogna dire. Bionda e occhi verdi, non solo Leonie non è una ragazzina, ma è anche madre (suo figlio ha 3 anni), e pure questa in Germania è una novità assoluta. Non è sposata, e a Kiel – il capoluogo dello Schleswig Holstein – manda avanti il suo negozio on-line di moda vintage. La signora von Hase si mostra sicura di sé: “Il carattere di una persona viene dall’esperienza”, dice quando le chiedono della sua vita. Sicuramente è una donna globalizzata: è nata e cresciuta in Namibia, i genitori e le sue sorelle vivono ancora lì.
Per l’elezione di Miss Germany sono tutti venuti apposta dall’Africa. E ha viaggiato il globo in lungo e largo, Leonie: “Avevo il bisogno di conoscere tutto il mondo”, ripete. Ha vissuto a Londra, Milano, Atene, Città del Capo e Berlino, ha lavorato come copywriter, esperta di marketing, stilista e animatrice di una start-up di design. A Kiel ci abita da appena cinque anni, reinventandosi per l’ennesima volta.
Anche sul suo ruolo come Miss Germany mostra di avere le idee chiare: “Certo non farò il manichino per un anno”. Vuole mostrare che le donne possono essere “sicure di sé e indipendenti”. E ancora: “Non ho bisogno di un abito per esprimere la mia femminilità”. Per questo preferisce portare soprattutto pantaloni.
Il suo sogno era quello di diventare attrice, ma finora non l’ha potuto realizzare. Certamente, però, ora calcherà non pochi palcoscenici: l’attendono oltre 200 tra eventi ed esibizioni nei prossimi dodici mesi. Non sarà sola in questo immane impegno, dato che sarà affiancata dalle due vice-regine Lara Runarsson, studentessa ventiduenne bavarese, e Michelle-Anastasia Masalis, ventitreenne da Amburgo.
Di sicuro non sarà il solito tour a cui ci ha abituato l’ultradecennale storia delle reginette di tutto il mondo. Come si intuisce dalle parole che la nuova Miss Germany ha consegnato al sito del concorso: “La mia percezione di cosa sia una ‘bella donna’ è data dalla forza, dal carattere e dall’autenticità che irradia”. Una dichiarazione d’intenti, né più né meno.