La missione decisa dall'Ue per il controllo dell'embargo Onu delle armi in Libia "significa finalmente ascoltare l'Italia". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, al termine del Consiglio esteri. In un video postato su Facebook il ministro rivendica: "torniamo come Ue e come Italia ad essere protagonisti in Libia, ma con la postura di chi vuole la pace e non di chi vuole alimentare la guerra".
Di Maio ha poi annunciato che è stata raggiunta l'intesa tra tutti i Paesi dell'Ue per una missione che blocchi l'ingresso delle armi in Libia. "Non si tratta della missione Sophia, la missione Sophia non esiste più", ha spiegato, "ora c'è una missione di blocco delle armi e che ha regole di ingaggio molto importanti, La prima di tutto è che le navi saranno messe in mare nell'est della Libia dove c'è traffico di armi. Se per caso queste navi innescano un pull factor (un fattore di attrazione), cioè inviano piu' migranti, la missione navale si ferma".
"In Libia stiamo tutti lavorando per un cessate il fuoco duraturo - ha aggiunto Di Maio - ma se le armi continuano ad arrivare è impossibile permettere questo cessate il fuoco". Secondo il ministro, "l'Ue è ora impegnata in una missione aerea, navale e persino terrestre per bloccare le armi e l'ingresso delle armi in Libia, il che significa permettere la stabilizzazione, se non ci saranno armi, le parti smetteranno di combattere".