La Cina ha "urgente bisogno" di attrezzature mediche protettive contro il coronavirus. Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri nel giorno in cui le vittime dal virus, che è fortemente contagioso, hanno superato quelle della crisi della Sars, nel 2002.
"Ciò di cui la Cina ha urgente bisogno al momento sono mascherine sanitarie, tute protettive e occhiali di sicurezza", ha detto la portavoce del ministero degli Esteri, Hua Chunying, in un briefing online con la stampa straniera.
I morti per il coronavirus superano quelli per la Sars
Secondo l'ultimo conteggio diffuso dalla Commissione Nazionale per la Sanità, i morti in Cina per l'epidemia di coronavirus hanno superato le vittime della Sars: i decessi sono 360, cifra che supera le 349 vittime sul territorio cinese dell'epidemia di Sars del 2002-2003.
Dall'emergere del virus nella città di Wuhan a dicembre scorso, l'epidemia di coronavirus ha colpito 24 nazioni e nella sola Cina sono 17.205 i casi confermati, mentre le persone che sono state dimesse dalle strutture ospedaliere dopo la guarigione sono 475, tra cui anche un uomo di 88 anni, ieri, a Wuhan.
L'epidemia affonda le Borse
L'epidemia di coronavirus affonda le Borse cinesi alla ripresa delle contrattazioni dopo la pausa per le festività del capodanno lunare, nonostante la maxi-iniezione di liquidità annunciata dalla banca centrale cinese per sostenere la liquidità del sistema finanziario.
L'indice Composite della Borsa di Shanghai sprofonda a -8,13% al termine della mattinata, ai minimi da un anno, e Shenzhen Component va in pausa a -8,27%: entrambe le Borse sono scese oltre il 9% di perdite dopo i primi scambi. A un'ora dalla fine delle contrattazioni, Shanghai perde il 7,86%, mentre Shenzhen cede il 7,72%.