Sale a 17 morti il bilancio delle vittime della polmonite virale da coronavirus in Cina. Lo hanno reso noto le autorità dello Hubei, la provincia dove si trova Wuhan, la città da cui si è diffuso il virus, durante una conferenza stampa.
Nel solo Hubei, finora, i casi confermati di polmonite da coronavirus sono 444, secondo le cifre diffuse dalle autorità provinciali in serata, mentre poche ore prima, l'ultimo bollettino a livello nazionale parlava di 473 casi confermati in tutta la Cina.
Salgono i rischi anche in Europa
La probabilità che il misterioso virus venga importato nell'Unione Europea è passata da "bassa" a "moderata", ha stabilito il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie nell'ultima valutazione sul grado di rischio. "La trasmissione da uomo a uomo è stata confermata, ma sono necessarie altre informazioni per valutare la portata di questa modalità di trasmissione. La fonte dell'infezione non è conosciuta e potrebbe essere ancora attiva. Di conseguenza, la probabilità di infezione per i viaggiatori che visitano Wuhan e che hanno contatti stretti con individui sintomatici è considerata moderata. Pertanto, anche la probabilità di importazione di casi nell'Ue è considerata moderata", ha detto il Centro per la prevenzione il controllo delle malattie, che il 17 gennaio scorso considerava il rischio come "basso".
Gli altri Paesi dove è arrivato il virus
Intanto il nuovo virus, con focolaio nella città cinese di Wuhan ha già superato i confini nazionali: mercoledì le autorità sanitarie di Hong Kong hanno confermato il primo paziente affetto dalla polmonite virale, al quale ne è seguito un secondo. Hong Kong si aggiunge all'elenco di Paesi che hanno avuto almeno un caso accertato di polmonite da coronavirus e che comprende Macao, Taiwan, Giappone, Thailandia (con quattro casi), Corea del Sud e Stati Uniti.
"C'è la possibilità di una mutazione virale e di una ulteriore diffusione della malattia", ha avvertito il vice ministro Li Bin della Commissione sanitaria nazionale cinese, durante una conferenza stampa. La Commissione ha annunciato misure straordinarie per contenere la diffusione del virus, con centinaia di persone in viaggio in Cina per le festività dell''anno lunare'. Oggi è in programma una riunione straordinaria dell'OMS per stabilire se il virus rappresenta un'emergenza globale. Intanto il sindaco di Wuhan ha invitato a "stare alla larga dalla città".
Il sindaco di Wuhan invita a stare alla larga dalla città
"Se non è necessario, suggeriamo a tutti di non venire a Wuhan", ha dichiarato il sindaco della megalopoli della Cina interna, Zhou Xianwang, intervistato dall'emittente televisiva statale China Central Television. Ridurre il flusso di persone, ha aggiunto il sindaco, diminuirà la possibilità che il virus si diffonda e allenterà la pressione sugli sforzi per il controllo e la prevenzione del virus".
Il Partito Comunista Cinese ha avvertito i funzionari locali di non nascondere i casi dell'epidemia, come avvenuto durante l'epidemia di Sars. "Chiunque deliberatamente ritardi o nasconda di riportare casi per il proprio interesse sarà inchiodato al pilastro dell'infamia per l'eternità", ha avvertito la Commissione per gli Affari Politici e Legali del Pcc dal proprio account social, citato dal South China Morning Post. Il timore, infatti, è che si ripeta ciò che accadde con la Sars tra il 2002 e il 2003, quando il virus uccise quasi 800 persone.
Le misure di sicurezza in Italia
In Italia sono scattate le procedure di sicurezza previste in questi casi sui voli: il ministero della Salute ha disposto controlli a Fiumicino su quelli provenienti da Wuhan: da giovedì scatterà l'attivazione di un canale sanitario con controllo della temperatura attraverso scanner. È prevista anche la compilazione di una scheda che indichi destinazione e percorso dei passeggeri, una volta sbarcati.
L'Italia ha tre voli diretti con Wuhan, tutti a Fiumicino, e numerosi voli non diretti, il cui traffico di passeggeri dovrebbe aumentare in occasione del capodanno cinese. Come previsto dal Regolamento Sanitario Internazionale, presso l'aeroporto di Fiumicino è in vigore infatti una procedura sanitaria, gestita dall'USMAF SASN, per verificare l'eventuale presenza a bordo degli aerei provenienti da Wuhan di casi sospetti sintomatici e il loro eventuale trasferimento in bio-contenimento all'Istituto Nazionale Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma.
Il ministero riunisce la task force
Questa mattina al Ministero della Salute si è riunita, presso l'Ufficio di Gabinetto, la task-force con compito di coordinare ogni iniziativa relativa al fenomeno coronavirus 2019-nCoV. La task-force a cui ha partecipato il ministro della Salute, Roberto Speranza, sarà attiva 24 ore su 24. La task force, riferisce il ministero, è composta dalla Direzione generale per la prevenzione, dalle altre direzioni competenti, dai Carabinieri dei NAS, dall'Istituto Superiore di Sanità, dall'Istituto Nazionale per le Malattie Infettive "Lazzaro Spallanzani" di Roma, dall'Usmaf (Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera), dall'Agenzia italiana del Farmaco, dall'Agenas e dal Consigliere diplomatico.
Nella prima riunione è stato verificato che le strutture sanitarie competenti sono adeguatamente allertate a fronteggiare la situazione in strettissimo contatto con l'Organizzazione Mondiale della Sanità e il Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie. È già attivo uno specifico canale sanitario per tutti i viaggiatori provenienti dalla città cinese di Wuhan. Si è convenuto, inoltre, di diramare ad istituzioni, enti e organizzazioni professionali interessati, una circolare predisposta dalla Direzione generale della prevenzione contenente indicazioni operative.