Una 19enne inglese è stata condannata a una pena di quattro mesi con la condizionale da un tribunale di Cipro perché avrebbe presentato una falsa denuncia per uno stupro di gruppo ad opera di 12 giovani israeliani. Il caso aveva sollevato un acceso dibattito nel Paese mediterraneo e davanti al tribunale si erano radunate decine di femministe con striscioni di sostegno alla ragazza come "Ti crediamo" e "No significa no". La ragazza è stata condannata per turbativa della quiete pubblica e dovrà anche anche pagare 150 euro di spese legali. E' uscita in lacrime dalla Corte distrettuale di Famagosta, accompagnata dalla madre che si è detta "sollevata" di poterla riportare a casa. Alla lettura della sentenza, il giudice Michalis
Papathanasiou ha detto di aver voluto dare alla giovane "una seconda possibilità". La ragazza era stata dichiarata colpevole a dicembre dopo che aveva ritrattato la denuncia con cui sosteneva di esser stata violentata da 12 giovani israeliani in una stanza d'hotel, nel luglio scorso. Al processo la 19enne aveva affermato che era stata la polizia a spingerla a ritirare la denuncia. Il suo avvocato, Lewis Power, ha spiegato che ora tornerà in patria ma ha avvertito che il caso "non è assolutamente chiuso" e non ha escluso un ricorso alla Corte europea per i diritti dell'Uomo "perché il processo non è stato equo".