Il Parlamento turco ha approvato la mozione per l'invio di truppe in Libia a sostegno del governo di Tripoli. La mozione è passata con 325 voti a favore su 600 parlamentari. Lo speaker dell'Assemblea nazionale (Parlamento) Mustafa Sentop, ha comunicato che contro il testo che conferisce all'esercito turco il mandato per intervenire in Libia, valido per un anno, hanno votato 184 parlamentari. Con questo voto, la Turchia auspica che "coloro che mantengono un atteggiamento aggressivo in Libia ricevano il messaggio necessario". Lo ha detto il vice presidente turco Fuat Oktay, avvertendo che il governo "continuera' a proteggere gli interessi" della Turchia. Lo riporta l'agenzia Anadolu.
Ieri, Oktay aveva lasciato intendere che la mozione sull'invio di truppe in Libia, in questa fase, potesse avere un valore deterrente nei confronti delle forze del generale Khalifa Haftar impegnate nell'offensiva su Tripoli.
Dopo il voto del parlamento, l'Egitto ha espresso "una forte condanna" dell'invio di truppe in Libia. "E' una violazione delle risoluzioni dell'Onu", affermano dal Cairo secondo quanto riporta Arabnews. Il Consiglio per la sicurezza nazionale egiziano, presieduto dal presidente Abdel Fattah al Sisi, si è riunito per discutere gli "sviluppi nel dossier libico e le minacce derivanti dall'intervento militare esterno". Secondo quanto riportato dal quotidiano Al Ahram, "è stato definito un insieme di provvedimenti in diversi settori per contrastare ogni minaccia per la sicurezza nazionale egiziana".
Condanna del voto anche da parte della Lega araba. L'organizzazione, che raggruppa i Paesi arabi, ribadisce che l'unica soluzione è quella politica basata sugli accordi di Skhirat che hanno dato vita al Governo di accordo nazionale riconosciuto dall'Onu.
L'Unione europea ha ribadito l'appello a "rispettare l'embargo Onu sulle armi" e sottolinea che "non c'è una soluzione militare" alla crisi in corso nel Paese nordafricano. "In Libia non c'è una soluzione militare", ha commentato Peter Stano, portavoce dell'Alto commissario per la politica estera Ue, Josep Borrell.
"L'Unione europea", ha sottolineato Stano, "ribadisce a tutte le parti coinvolte l'appello a cesare le azioni militari e a riprendere il dialogo politico". "Tutti i membri della comunita' internazionale", ha poi ammonito, "devono osservare e rispettare l'embargo Onu sulle armi. Tutti i nostri sforzi diplomatici si concentrano sull'impedire un'ulteriore escalation in Libia e nel sostenere il processo di Berlino".