Il misterioso "test molto importante" condotto dalla Corea del Nord nel suo sito di Sohae rappresenta l'ultimo episodio di un'escalation, anche verbale, che negli ultimi giorni ha visto contrapposto il regime di Pyongyang agli Stati Uniti. I negoziati sul nucleare sono entrati in una nuova fase di stallo e Kim Jong-un ha ricominciato a testare missili balistici a corto raggio, provocando le critiche di Washington.
Lo scorso 3 dicembre, la Corea del Nord era tornata ad avvertire gli Usa sulla scadenza di fine anno per trovare una soluzione sui negoziati, chiedendo a Washington di scegliere "un regalo di Natale". Pochi giorni prima, il regime aveva condotto il tredicesimo test di un lanciamissili da inizio 2019, in coincidenza con la festività del giorno del Ringraziamento negli Stati Uniti.
Il 6 dicembre, il regime era tornato a sfoderare l'epiteto non troppo lusinghiero di "rimbambito" per Trump, che a sua volta nel vertice Nato di Londra aveva ancora una volta bollato Kim come "rocket man" (uomo razzo), affermando che gli Usa si sarebbero riservati il diritto di fare ricorso all'opzione militare contro Pyongyang.
A dare del rimbambito a Trump era stata la vice ministro degli esteri di Pyongyang, Choe Son-hui, le cui dichiarazioni hanno ricordato la guerra di parole tra Stati Uniti e Corea del Nord di fine 2017, quando Trump definì il leader nord-coreano "rocket man" mentre Pyongyang era impegnata nel lancio di missili balistici intercontinentali e dopo l'ultimo test nucleare, il sesto compiuto da regime di Kim Jong-un. All'epoca, Stati Uniti e Corea del Nord sembravano sul punto di un conflitto, e la tensione è rimasta alta per mesi prima dello stop ai test missilistici deciso da Kim a inizio 2018, culminato mesi dopo nel primo vertice con Trump, a Singapore.
La denuclearizzazione "fuori dal tavolo dei negoziati"
Ieri, intanto, l'ambasciatore della Corea del Nord all'Onu Kim Song ha tenuto a sottolineare che i colloqui di denuclearizzazione con gli Stati Uniti sono "fuori dal tavolo dei negoziati". Parole subito minimizzate da Trump: "Sulla Corea del Nord vedremo. Sarei sorpreso se agisse in modo ostile", ha dichiarato il titolare della Casa Bianca ai giornalisti prima di partire per la Florida.
"Ho un ottimo rapporto con Kim Jong Un. E penso che entrambi vogliamo mantenerlo così, lui sa che ho le elezioni in arrivo e non credo che voglia interferire con il voto", ha aggiunto Trump. Poche ore dopo, la nuova provocazione di Pyongyang: l'annuncio del nuovo "importante" test, di cui ancora non è stata svelata la natura.