La piazza assedia il premier maltese, Joseph Muscat, barricato nel Parlamento a La Valletta dopo il suo ultimo discorso da capo del governo. L'esponente laburista è inseguito da un esposto con cui la famiglia di Daphne Caruana Galizia chiede che si indaghi su di lui in relazione all'omicidio della giornalista e intanto l'Unione europea ha messo sotto osservazione il piccolo Stato membro.
Muscat è riuscito a lasciare il Parlamento prima che i manifestanti bloccassero le uscite per protesta contro le sue mancate dimissioni. Il capo del governo è riapparso poco dopo le 20 al quartier generale dei laburisti dove ha salutato le migliaia di sostenitori che erano in piazza per sostenerlo. Insieme a Muscat ha salutato la folla anche l'ex ministro del Turismo, Konrad Mizzi, anch'egli dimessosi perché coinvolto nell'inchiesta.
"Non ho negoziato con l'intermediario"
Da oggi il primo ministro si "limiterà" all'amministrazione ordinaria, dopo l'annuncio delle sue dimissioni fissate per il 12 gennaio. Successivamente, ha spiegato, un nuovo premier sarà in grado di prendere le importanti necessarie per restituire serenità e giustizia a un Paese scosso e ferito. "Quando Daphne Caruana Galizia è stata uccisa, ho promesso di fare tutto il possibile fino a quando tutti coloro che l'hanno uccisa non sono saranno assicurati alla giustizia", si è difeso Muscat in Parlamento, avendo davanti i banchi vuoti dell'opposizione.
"Non ho negoziato con l'intermediario", ha assicurato Muscat spiegando poi che sono stati l'Autorita' giudiziaria e la polizia a negoziare con la persona arrestata l'immunità in cambio delle informazioni sul mandante dell'omicidio, che hanno dato il via all'arresto dell'imprenditore Yorgen Fenech, sospettato di aver organizzato l'attentato del 2017 con un'autobomba.
"I presunti avvocati dell'intermediario volevano che gli fosse concesso un perdono prima di fornire le informazioni. Mi sono rifiutato anche su consiglio del capo della polizia e dell'Autorità giudiziaria. Invece - ha detto - ho firmato una lettera con il capo della polizia e il giudice in cui avrei proposto il perdono dopo la sua collaborazione". "Ho la piena responsabilità di questa decisione. Gli investigatori hanno analizzato le informazioni e sono state chiarite con la persona interessata. Sono stato poi informato dal giudice e dal capo della polizia che c'erano prove sufficienti per essere confermate", ha affermato.
Le pressioni affinché Muscat si dimetta sono aumentate dopo che le indagini sull'assassinio della giornalista Daphne Caruana Galizia hanno portato a nomi vicini al capo del governo. Sabato, il miliardario Fenech - amico dell'ex braccio destro di Muscat, Keith Schembri - è stato incriminato per "complicità" nell'assassinio della reporter, che indagava sui legami tra criminalità e politica e fu uccisa da un'autobomba nel 2017.
Alla famiglia Caruana e alla piazza, però, tutto ciò non basta, anche perché proprio Schembri è poi stato rilasciato dalla polizia. I parenti di Daphne, così, hanno presentato un esposto in cui chiedono che si indaghi sul premier, sulle sue azioni e che le relative prove siano conservate nell'ambito dell'indagine in corso. Nella denuncia, il marito di Caruana Galizia, Peter, e i loro tre figli, hanno invitato Muscat a desistere da qualsiasi ulteriore coinvolgimento nelle indagini sull'assassinio, senza dimenticare che fu proprio Muscat a consentire a Schembri di partecipare alle riunioni con l'intelligence nell'ambito delle indagini sull'omicidio della giornalista.
Una delegazione dell'Europarlamento a La Valletta
Malta è sotto osservazione da parte dell'Ue. Nell'isola è giunta, oggi, una delegazione del Parlamento europeo impegnata in una missione urgente per esaminare lo stato di diritto nell'isola. Quanto alla Commissione europea, essa "sta seguendo da vicino gli eventi, incluse le riforme strutturali che sono necessarie nel sistema maltese", ma "non abbiamo commenti da fare su indagini nazionali", ha detto il portavoce della Commissione, Eric Mamer, escludendo per il momento l'avvio una procedura per violazione dello Stato di diritto contro Malta, come quelle in corso contro Polonia e Ungheria. "Fino a quanto una inchiesta giudiziaria è in corso non entreremo in una procedura ulteriore", ha detto Mamer.
La piazza fatica a non esplodere. In serata i manifestanti che chiedono le dimissioni del premier di Muscat hanno impedito ai deputati di lasciare il Parlamento. Una delle uscite è stata bloccata, intrappolando i parlamentari dietro le barricate tra Freedom Square e Ordnance Street. Tra coloro che si trovano all'interno dell'edificio c'è Muscat, prigioniero della piazza e, probabilmente, dal sistema di potere da lui stesso creato.