Se le aree urbane del pianeta sono sempre più congestionate e inquinate la colpa è anche degli acquisti online. E' questo, ad esempio, il caso di New York, dove approdano ogni giorno 1,5 milioni di pacchi ordinati sul web.
E così, le auto, nelle zone più trafficate di Manhattan, ora si muovono ad una velocità appena superiore a quella di un corridore. I quartieri di Red Hook e Brooklyn vengono utilizzati come centri logistici per la corsa ad una consegna a domicilio sempre più rapida. E il ponte George Washington, è diventata una ‘corsia preferenziale’ per l’arrivo dei pacchi ordinati dai newyorkesi, diventando l’interscambio più congestionato dello Stato.
Eppure molti di loro si dicono disposti a pagare di più pur di ottenere i loro articoli con maggiore velocità.
Un cantiere (a cielo aperto) sempre più grande
In città si stanno costruendo più di due milioni di metri quadrati per depositare i pacchi in arrivo: la sola Amazon, durante l’estate, ha dato vita a due grandi magazzini.
E i cambiamenti della mappa di New York vengono stabiliti da giganti della tecnologia, imprese private e, sempre di più, da corrieri indipendenti. Spesso, quindi, senza il coinvolgimento, la supervisione o anche la consapevolezza della città stessa. Ne ha parlato anche il New York Times.
Il numero medio di consegne giornaliere alle famiglie newyorkesi è triplicato: dal 2009 al 2017 le spedizioni sono aumentate di 1,1 milioni, secondo il Centro Sistemi di Trasporto Urbani Sostenibili del Politecnico di Rensselaer.
“È impossibile incentivare tutto ciò senza pagarne le conseguenze”, ha sottolineato al New York Times José Holguín-Veras, direttore del centro e professore di ingegneria a Rensselaer.
Le famiglie ora ricevono più spedizioni che le aziende stesse. E questo spinge i camion, preposti alla consegna dei prodotti ordinati, ad avventurarsi in quartieri a loro prima ignoti.
Si tratta di una novità che presto potrebbe farsi tradizione. Secondo il Census Bureau, durante il primo trimestre del 2019, il 10% di tutte le transazioni al dettaglio negli Stati Uniti sono state effettuate on-line. Dieci anni fa il dato non arrivava neanche al 4%.
I clienti “amano la velocità ma non il traffico”
Se Amazon non ha voluto rispondere dell’impatto delle sue consegne sulla congestione veicolare newyorkese, altre aziende come FedEx e UPS hanno riferito di impegnarsi quotidianamente nell'adottare misure tecnologiche per renderle meno problematiche. Sviluppando, ad esempio, un piano di consegna notturno più intenso ed uno più soft ed elettrico durante il giorno.
Ma se è esplosa l'armata delle consegne, si può dire altrettanto delle lamentale da parte della cittadinanza. Quattro società di consegna - FedEx, FreshDirect, Peapod e UPS - hanno accumulato oltre 515mila chiamate per violazioni di parcheggio nel 2018, per un totale di 27 milioni di dollari di multe. Nel 2013, queste stesse società avevano ricevuto circa 372mila chiamate e pagato 21,8 milioni di dollari.
In alcuni quartieri, le scatole Amazon sono impilate ai bordi delle strade. “Stanno usando lo spazio pubblico come fosse un loro magazzino privato”, ha sostenuto Christine Berthet una residente di Midtown Manhattan. “Non è accettabile. Non è questa la funzione dei maciapiedi”.
Il numero totale di camion su attraversamenti a pedaggio verso New York e all'interno dei cinque distretti è aumentato del 9,4 per cento nel 2018.
“In questo periodo di enorme crescita di popolazione, posti di lavoro, turismo ed e-commerce, le nostre strade, già congestionate, sono invase da un numero di camion sempre più crescente,” ha detto Polly Trottenberg, commissario Dipartimento Trasporti di New York.
Nick Kittredge, dirigente di Prologis, il più grande operatore di magazzini e centri di distribuzione negli Stati Uniti, ha riferito che gran parte del problema è da attribuire ai crescenti ordini di beni deperibili e capi d’abbigliamento. “Per altro, la consegna in giornata è ciò che i clienti si aspettano”.
La gente ama la convenienza ma non il traffico di camion, la congestione e l’inquinamento atmosferico,” ha sostenuto Jean-Paul Rodrigue, professore di studi globali e geografia alla Hofstra University. A suo avviso, i cambiamenti osservati sulle strade di New York stanno mettendo in luce i compromessi richiesti dall'economia web. “Ci stiamo ancora adattando a tutto questo. Sarà un adattamento doloroso, ma non abbiamo scelta.”
Le case diventano magazzini
Attualmente, le case dei newyorkesi sono diventate dei piccoli centri logistici. Circa il 15% delle famiglie di New York riceve un pacchetto al giorno, secondo il centro di sistemi di trasporto urbano sostenibile a Rensselaer. “Quante di queste consegne sono veramente urgenti? Forse il 2% o il 5%?”, si è chiesto Holguín-Veras, professore a Rensselaer. “Noi, come clienti, stiamo guidando il processo. In un certo senso, siamo noi ad avere creato tutto ciò”.
L’impatto ambientale
I problemi di questa pioggia di pacchi sono anche di natura ambientale. I camion stanno contribuendo ad incrementare le emissioni di gas serra proprio in un momento in cui New York si sta impegnando a ridurre in modo significativo il loro rilascio.
Dal 1990 al 2017, la produzione di gas climalteranti indotta dal traffico veicolare nell'area metropolitana di New York è cresciuta del 27%.
Le società di distribuzione hanno riconosciuto l'aumento della congestione, ma hanno anche sottolineato il ruolo centrale per lo sviluppo dell'economia locale e il tentativo di ridurre la loro impronta inquinante. “UPS ha ridotto il numero di camion sulle strade della città e ha dotato gli addetti alle consegne di tecnologie specifiche per scegliere le rotte più dirette”, ha puntualizzato Leo Gonzalez, funzionario dell'UPS.
Più magazzini e meno salute
A New York almeno cinque magazzini sono in cantiere. Durante l'estate, Amazon ne ha aperto uno nel Bronx e un altro nel Queens. Attualmente, la società leader dell’e-commerce sta esaminando la possibilità di affittare strutture aggiuntive anche a Brooklyn.
La spinta a costruire i magazzini sempre più vicini ai clienti è un cambiamento di non poco conto. “È diventato evidente che se New York vuole essere una città competitiva, avrà bisogno di centri di soddisfazione logistica sempre più vicini al consumatore,” ha riferito Dov Hertz di DH Property Holdings, una società di sviluppo immobiliare che ha in progetto di edificare tre magazzini a Brooklyn.
Queste proposte hanno però scatenato le preoccupazioni della opinione pubblica per i potenziali effetti sulla salute. Il South Bronx, che già ospita molte di queste strutture, registra tassi di asma tra i più altri di tutto lo Stato.
Tuttavia, gli sviluppatori dei magazzini hanno affermato di essersi impegnati nel rispondere a queste preoccupazioni. Andrew Chung, amministratore delegato di Innovo Property Group che sta costruendo un magazzino multipiano nel South Bronx, ha sostenuto che il centro di distribuzione disporrà di stazioni di ricarica elettrica. “In due o tre anni, tutto i furgoni di consegna e gran parte dei camion saranno elettrici” ha detto. “Si tratta di una strategia di buon senso e cosciente dal punto di vista ambientale”.
Un problema da affrontare
“Attualmente, ordinare prodotti online è certamente più facile ed economico rispetto all’acquisto diretto in negozio”, ha detto Sarah Kaufman, direttore associato del Rudin Center for Transportation Policy and Management presso l'Università di New York. “Stiamo vivendo un modo del tutto nuovo di comprare beni e servizi. Tuttavia, le nostre infrastrutture devono ancora capire come adattarsi al meglio”.
“Se vogliamo mantenere le nostre attuali abitudini di acquisto e consegna - ha continuato Kaufman - abbiamo bisogno di ripensare l’uso delle strade. Una cosa è certa: molto deve essere fatto per tenere il passo all’attuale impennata dell’e-commerce”.