Un rarissimo capolavoro di Cimabue, valutato fra i 4 e i 6 milioni di euro, andrà all'asta domenica a Senlins in quella che promette di essere una delle vendite "dell'anno" in Francia. La casa d'aste è Acteon, che ha sedi a Senlis, Chantilly, Compie'gne, Lille e Parigi, e a questa il quadro era stato affidato da una famiglia di Compie'gne.
"Il Cristo deriso" è il titolo di questo piccolo dipinto (25,8 cm per 20,3 cm), un dipinto a tempera e fondo oro su tavola di pioppo, parte di un dittico del 1280 in cui scene della "Passione" erano rappresentate su otto pannelli di dimensioni simili. Due delle scene erano note fino ad oggi: la "Flagellazione di Cristo", che fa parte della Frick Collection di New York, e la "Vergine e il Bambino in trono e circondati da due angeli", custodito alla National Gallery, Londra. "Le tracce dell'antica cornice, le piccole linee circolari punteggiate eseguite allo stesso modo con il punzone, lo stile, la decorazione del fondo oro, la corrispondenza dei dorsi dei pannelli e le rispettive condizioni dei tre pannelli confermano che questi pannelli costituivano il lato sinistro dello stesso dittico", spiega la casa d'aste, dopo l'expertise di Turquin.
Un capolavoro appeso in cucina
Sarà la prima volta da decenni per un'asta di un quadro di Cimabue. Gli storici concordano sul fatto che egli ha solo una decina di opere affidabili eseguite su legno, nessuna delle quali è firmata. Un'anziana signora l'aveva segnalato ad Acteon a Compie'gne. Il piccolo quadro era appeso tra il suo soggiorno e la sua cucina, sopra una piastra elettrica. La famiglia, avendo sempre pensato che fosse un'icona comune, avrebbe potuto regalarla a Emmaus o a un mercatino delle pulci.
La riflettografia a infrarossi ha rivelato un disegno di fondo e un eccellente stato di conservazione, nonostante alcune lievi modifiche. Lo strato di vernice è in ottime condizioni anche se si è molto sporcato nel corso dei secoli. Cimabue, pittore fiorentino della seconda metà del XIII secolo, assicurò il rinnovamento della pittura bizantina rompendo con il formalismo e le immagini codificate dal dogma. Apre le porte al naturalismo dell'arte pre-rinascimentale, dando un'anima ai suoi personaggi e realizzando le prime prospettive. Quest'opera e' quindi una delle prime testimonianze dell'arte occidentale che apre la strada ai più grandi pittori come Giotto.