Il presidente americano, Donald Trump, ha annunciato un "ordine esecutivo che autorizza l'imposizione di sanzioni contro attuali ed ex funzionari del governo turco e qualsiasi persona che stia contribuendo alle azioni destabilizzanti della Turchia nel nord-est della Siria". Nel comunicato, Trump ha sottolineato di essere stato "perfettamente chiaro con il presidente (turco) Erdogan: le azioni della Turchia stanno accelerando una crisi umanitaria e ponendo le condizioni per possibili crimini di guerra".
L'offensiva militare di Ankara nel nord-est della Siria "sta mettendo a rischio civili e minacciando pace, sicurezza e stabilità nella regione". "La Turchia - ha affermato il presidente americano - deve assicurare la sicurezza dei civili, comprese le minoranze religiose ed etniche, ed è ora, o potrà esserlo in futuro, responsabile per la detenzione dei terroristi dell'Isis nella regione. Sfortunatamente la Turchia non sembra che stia attenuando gli effetti umanitari della sua invasione".
Da quanto si è appreso in serata, invece, il presidente francese, Emmanuel Macron, in un colloquio telefonico ha insistito con Trump sulla "necessità assoluta di evitare il risorgere" dell'Isis alla luce del ritiro delle truppe americane dal nord-est della Siria e dell'offensiva turca contro i curdi. Lo ha riferito l'Eliseo. Macron ha parlato anche con il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, e il collega iracheno Barham Saleh.
Le ong oramai hanno cominciato a lasciare l'area, ormai diventata incandescente, e oggi i ministri degli Esteri europei hanno cominciato a studiare le possibili sanzioni ad Ankara, ma riconoscono al contempo di non avere "poteri magici" per fermare l'offensiva. Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha annunciato comunque che l'Italia bloccherà "l'export di armamenti verso la Turchia per tutto quello che riguarda le commesse da domani in poi, il futuro dei prossimi contratti e dei prossimi impegni".
Oggi intanto l'esercito siriano di Bashar al-Assad è entrato a Manbij, città chiave nel Nord-Est della Siria, attualmente sotto il controllo dei curdi Ypg. La città è sotto l'assedio dell'Esercito libero siriano, le milizie filo-turche che sostengono Ankara nell'offensiva contro i curdi. Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha confermato che l'offensiva va avanti, nonostante l'invio delle truppe del regime sirian.
L'Esercito libero siriano (Els), filo-turco, in mattinata aveva iniziato l'attacco alla città di Manbij, attualmente sotto il controllo dei curdi Ypg. Sulla città avevano cominciato a piovere colpi di artiglieria esplosi dall'esercito turco. In base a quanto reso noto dall'agenzia russa Sputnik, l'attacco di Els sarebbe stato sferrato anche da ovest, vale a dire dalle provincie adi Al Bab e Jarabulus sotto il controllo della Turchia.