Si sono interrotti, poche ore dopo l'avvio, i colloqui sul nucleare a Stoccolma tra le squadre negoziali di Stati Uniti e Corea del Nord. Lo ha annunciato il negoziatore di Pyongyang, Kim Myong Gil, sostenendo che sia colpa di Washington.
Dopo mesi di stallo, i rappresentanti dei due Paesi si erano incontrate a partire dalla mattina nella capitale svedese, nonostante l'ennesimo test missilistico effettuato pochi giorni fa dal regime di Kim Jong-un. L'appuntamento delle due delegazioni, riunite attorno a un tavolo per discutere di denuclearizzazione, era stato fissato in un luogo fortemente sorvegliato su un'isola al largo di Stoccolma, a diverse centinaia di metri dall'ambasciata nordcoreana.
"I negoziati non hanno soddisfatto le nostre aspettative e alla fine sono stati interrotti senza alcun risultato. È totalmente colpa del fatto che gli Stati Uniti non hanno abbandonato il loro vecchio atteggiamento", ha sostenuto il negoziatore nord-coreano Kim Myong Gil.
Washington contraddice Pyongyang
I colloqui a Stoccolma tra Usa e Corea del Nord sul nucleare sono stati "buoni": così il dipartimento di Stato americano ha contraddetto il rappresentante nordcoreano che aveva annunciato il fallimento dei negoziati appena ripresi, sostenendo che era colpa del "vecchio atteggiamento" di Washington.
"I commenti fatti in precedenza dalla delegazione nordcoreana non riflettono il contenuto o lo spirito della discussione di otto ore e mezza di oggi - ha affermato la portavoce del dipartimento di Stato americano, Morgan Ortagus, in una nota - gli Stati Uniti hanno portato idee innovative e hanno avuto buone discussioni con le loro controparti della Corea del Nord".