La Cina flette i muscoli con la più grande parata militare mai tenutasi a Pechino e avverte che nessuna forza potrà "scuotere le fondamenta" della nazione. La capitale cinese ha celebrato i 70 anni dalla fondazione della Repubblica popolare da parte di Mao Zedong, con un evento dal forte impatto coreografico a cui hanno partecipato 15 mila soldati dell'Esercito di liberazione popolare cinese, e in cui sono comparsi 580 sistemi d'armi e 160 tipi di aerei militari.
"Non c'è forza che possa scuotere le fondamenta di questa grande nazione. Nessuna forza può fermare il popolo e la nazione cinese dal continuare nei propri progressi", ha dichiarato il presente cinese, Xi Jinping, con indosso la tradizionale veste maoista sfoggiata nelle grandi occasioni. La Cina si batterà per la "completa riunificazione" del Paese, ha aggiunto in un riferimento diretto a Macao e Taiwan e soprattutto Hong Kong, dove sono in corso forti proteste in coincidenza con la festa nazionale cinese.
Annunciata da settanta colpi di cannone e dall'alzabandiera, la parata militare su piazza Tiananmen ha messo in mostra le nuove armi made in China, passate da Xi in rassegna. Tra i sistemi d'arma di ultima generazione comparsi per la prima volta su piazza Tiananmen, ci sono stati i missili balistici intercontinentali, i Df-41, in grado di raggiungere tutto il territorio statunitense, e i droni Sharp Sword, che possono essere lanciati da una portaerei e aggirare sofisticati sistemi di sicurezza.
Si stima che circa il 40% delle armi che hanno sfilato siano comparse in pubblico per la prima volta. La parata militare, preceduta da settimane di prove per le strade della capitale cinese, ha coinvolto anche i carri armati e i caccia, che hanno sorvolato in formazione il centro di Pechino. Centomila civili hanno accompagnato il passaggio di carri che hanno trasportato immagini simboliche della Cina degli ultimi settanta anni.
Grandi ritratti dei leader, da Mao Zedong a Xi Jinping, hanno sfilato sotto gli occhi dello stesso presidente cinese e dei suoi diretti predecessori, l'ultranoventenne Jiang Zemin e Hu Jintao, che hanno assistito anch'essi all'evento dagli spalti della Città Proibita, a fianco dell'attuale leader cinese. Tra gli alti funzionari che hanno assistito alla parata c'era anche la capo esecutivo di Hong Kong, Carrie Lam, che tornerà in serata nell'ex colonia britannica, via Shenzhen, per le evitare contestazioni dei pro-democratici all'aeroporto.
Anche a Hong Kong, in forma ridotta, si sono tenute le celebrazioni per l'anniversario, nello spazio chiuso dello Hong Kong Convention and Exhibition Centre. Il segretario capo di Hong Kong, Matthew Cheung Kin-chung ha sottolineato che il governo è stato "sincero" nel tentativo di risolvere il problema delle proteste anti-governative in corso da oltre tre mesi, ma le tensioni per l'anniversario della Cina popolare hanno cominciato a farsi sentire già nella mattinata e nelle prossime ore si temono nuovi scontri tra manifestanti e polizia.