La trascrizione della telefonata Trump-Zelensky, nonostante le smentite presidenziali, esiste e la Casa Bianca sta valutando se consegnarla al Congresso. Lo scontro tra democratici e presidente degli Stati Uniti sul caso Ucraina si concentra sul contenuto di una telefonata, quella che Donald Trump ha avuto, il 25 luglio, con il collega ucraino, Volodymyr Zelensky, a cui avrebbe chiesto per "otto volte" di indagare sul suo rivale, Joe Biden, e il figlio, Hunter, membro del board di un'azienda ucraina del gas coinvolta in un caso di corruzione.
Trump, prima di arrivare alle Nazioni Unite, ha ammesso davanti ai giornalisti di aver parlato di Biden nella telefonata, ma ha liquidato le voci su una possibile richiesta di impeachment da parte dei democratici come un'iniziativa "non credibile", la "solita caccia alle streghe dei democratici".
"E' stata una bella telefonata" ha aggiunto "in parte fatta di complimenti, in parte parlando di corruzione e di come i nostri rispettivi popoli non vogliono essere come Joe Biden e suo figlio".
Un consigliere del presidente Zelensky, in un'intervista pubblicata oggi, ha negato che il capo di Stato ucraino abbia ricevuto pressioni, ma questo non ha rassicurato i democratici, tra i quali cresce il numero di coloro che chiedono l'impeachment. In pubblico e in privato molti democratici sottolineano come stia emergendo in modo evidente che Trump ha fatto realmente pressione su Zelensky.
Il capo della Commissione intelligence, il democratico Adam Schiff, ha aperto alla possibilità di compiere il grande passo: "Trump può costringerci a scegliere questa strada". La Speaker della Camera, Nancy Pelosi, ha inviato una lettera ai membri di entrambi i partiti, sostenendo che la richiesta della Casa Bianca di non dare al Congresso i documenti dell'intelligence sul caso della telefonata "rappresenta una grave crepa nei doveri costituzionali di un presidente".
Pelosi, però, al momento non ha parlato di impeachment, e non ne ha fatto cenno nella lettera, ma dentro il partito sono molti in fermento. La posizione prudente della Speaker, secondo i media americani, potrebbe essere in minoranza. La trascrizione della telefonata può dare una svolta al caso, ma non tutti alla Casa Bianca sono convinti di rendere noto il testo. Due i motivi delle perplessità: secondo il segretario di Stato, Mike Pompeo, in questo modo si limiterebbe in futuro la serenità dei leader mondiali nelle telefonate con Trump, e si darebbe ai democratici un pericoloso assist. Perché potrebbero chiedere anche la trascrizione delle telefonate tra il presidente degli Stati Uniti e quello russo, Vladimir Putin.