Gli assassini di tutto il mondo potrebbero avere le ore contate: un genetista americano specializzato in studi sull'uomo di Neanderthal è riuscito a trovare tracce di Dna da un capello privo di radice. Il dettaglio dell'assenza della radice è decisivo perché, contrariamente a quanto mostrano spesso le serie tv sui cosiddetti cold case, trovare sulla scena del delitto il capello non dà nessun aiuto. Senza la radice, in laboratorio non può emergere niente, neanche risalire all'identità di una vittima il cui corpo è stato ritrovato dopo decenni. Ma questo era fino a poche settimane fa.
Il New York Times ha dedicato un ampio servizio a un paleogenetista, Ed Green che fino a qualche anno fasi occupava di trovare la sequenza del genoma dell'uomo di Neanderthal, attraverso l'analisi di ossa vecchie di 38 mila anni. Il dottore Green, che lavora all'Università della California, attraverso un sistema da lui brevettato sarebbe riuscito a trovare tracce di Dna anche da capelli più piccoli di un millimetro e, soprattutto, senza radice.
Il test
Per testarlo, il ricercatore ha preso un proprio capello e lo ha caricato su un database contenente circa un milione di Dna. "È stato il momento della scoperta meravigliosa - racconta adesso - perché ho trovato altri Dna compatibili, gli stessi raggiunti utilizzando tracce di saliva". Se la saliva è difficile da trovare sul luogo del delitto, i capelli sono molto più facili, visto che se ne perdono in media circa cento al giorno. "Gli assassini - ha spiegato il direttore di un centro di genetica, Justin Loe - pensano di farla franca indossando guanti per non lasciare tracce di sangue. Adesso non basterà piu'".
Un anno fa la Fbi di Los Angeles trovò un assassino grazie all'analisi di un capello rinvenuto sul luogo del delitto e analizzato da Green, mentre pochi mesi fa è stata recuperata l'identità di una donna e le sue due figlie, i cui corpi furono rinvenuti in un parco nello stato del New Hampshire dopo essere stati esposti per decenni a sole e pioggia.
L'analisi del capello di una delle vittime, ritrovato vicino al corpo, è finito sul tavolo del paleogenetista, il quale ha poi inviato i risultati alla polizia, aiutandoli in modo decisivo all'identificazione. "È come se qualcuno avesse inventato un missile da inviare sulla luna", hanno commentato gli investigatori. Decisiva anche la diffusione dei test sul Dna, accessibili a tutti in kit acquistabili anche online, e i cui dati finiscono in un archivio generale. Con le moderne tecnologie, un profilo del Dna può portare a un sospetto di omicidio. E se non è pelato, o si è rasato prima di commettere il delitto, adesso avrà più possibilità di essere incastrato.