Stoccaggio del carbonio e conservazione del suolo, regolazione del ciclo idrico nel terreno. L'attività degli alberi non si ferma qui. Anzi, i vegetali sostengono sistemi alimentari e sono case per innumerevoli specie animali - compresa la nostra, fornendoci materiale da costruzione. “Le foreste sono l'ancora di salvezza del nostro mondo", spiega Meg Lowman, direttrice della Tree Foundation, un'organizzazione no-profit in Florida dedicata ad attività di ricerca, studio e formazione sugli alberi. "Senza di loro, perdiamo funzioni straordinarie ed essenziali per la vita sulla Terra.”
Eppure, di tutti gli alberi presenti sul pianeta - circa 3 trilioni secondo lo studio "Mapping tree density at a global scale" condotto da T. W. Crowther, H. B. Glick e M. A. Bradford dell'Università di Yale e pubblicato su Nature nel 2015 - l'uomo ogni anno ne abbatte oltre 15 bilioni.
Da quando è iniziata l'antropizzazione del mondo - cioè da quando l'uomo ha iniziato a praticare l'agricoltura - il numero di alberi è diminuito del 46%.
Uno scenario distopico
Ipotizzando uno scenario terrestre sprovvisto di alberi, dovremmo immaginare un mondo distopico che ha perso gran parte della sua biodiversità. "La perdita di habitat è il principale motore di estinzione in tutto il mondo: la distruzione di tutto il manto boschivo sarebbe catastrofica", sostiene Jayme Prevedello, ecologista presso l'Università statale di Rio de Janeiro. Ne ha parlato anche la BBC -
Nel 2018, Prevedello e colleghi hanno scoperto che anche un singolo albero isolato in una zona aperta può agire come 'magnete' di biodiversità, cioè può attrarre e fornire risorse per molti animali e piante. Gli alberi mediano il ciclo dell'acqua agendo come delle 'pompe biologiche': raccolgono l'acqua dal suolo e la liberano in atmosfera, dopo averla trasformata da liquido a vapore. In questo modo, le foreste contribuiscono alla formazione di nubi e quindi di precipitazioni. Gli alberi possono anche scongiurare il pericolo inondazioni -intrappolando l'acqua in eccesso - e tutelare la sopravvivenza delle comunità costiere dall'azione delle tempeste. Le loro radici rendono la struttura del terreno stabile e parallelamente aiutano le comunità microbiche che lo popolano a prosperare.
Farmaco contro aridità e caldo
Senza alberi, le aree un tempo boschive diventerebbero aride e più soggette a siccità estreme: le inondazioni che potrebbero colpire queste zone avrebbero effetti disastrosi, vista la fragilità del suolo. “Abbattere gli alberi significa anche perdere enormi quantità di terra per l'oceano”, sottolinea Thomas Crowther, ecologista dei sistemi globali all' ETH di Zurigo e autore dello studio pubblicato nel 2015 su Nature.
La presenza di copertura verde comporta anche un effetto di raffreddamento localizzato. Gli alberi - che forniscono l'ombra necessaria a mantenere costante la temperatura del suolo - assorbono il calore piuttosto che rifletterlo. Nel processo di evapotraspirazione, canalizzano l'energia delle radiazioni solari in acqua liquida e poi vapore. Senza tutte queste attività di raffreddamento, la maggior parte dei luoghi deforestati o disboscati subirebbe un drastico aumento delle temperatura.
Secondo Prevedello, la rimozione completa di un appezzamento di 25 kmq di foresta comporterebbe un aumento delle temperature locali annuali di almeno 2° nelle aree tropicali e 1° nelle aree temperate.
La lotta al cambiamento climatico
Gli alberi sono anche alleati nella lotta al cambiamento climatico. Il loro contributo è quello di immagazzinare il carbonio nei tronchi e rimuovere l'anidride carbonica dall'atmosfera. La deforestazione comporta il 13% delle emissioni globali di carbonio, secondo la relazione dell'IPCC pubblicata in agosto. "In un mondo completamente deforestato, gli ecosistemi precedentemente boschivi diventerebbero una ulteriore fonte di emissione di anidride carbonica nell'atmosfera”, sottolinea Paolo D'Odorico, professore di scienze ambientali all'Università di Berkeley (California). In questo modo grandi quantità di carbonio si riverserebbero negli oceani, causando acidificazione estrema e distruggendo gran parte dell'habitat marino.
Aumento delle temperature, interruzione del ciclo dell'acqua e perdita di ombra avrebbero effetti gravissivi soprattutto sugli 1,6 miliardi di persone che attualmente dipendono direttamente dalle foreste per il loro sostentamento. Analogamente, i sistemi agricoli sarebbero completamente fuori uso. Colture ombreggiate come il caffè sarebbero in drastico declino. In ogni modo, i suoli impoverirebbero ovunque, richiedendo sempre più fertilizzanti per le colture.
Gli alberi e la salute
Gli alberi puliscono l'aria assorbendo inquinanti e intrappolando particelle nelle foglie, nei rami e nei tronchi. Secondo D’Odorico, in assenza di vegetali potremmo assistere allo sviluppo di epidemie di malattie rare, trasferite da specie animali con cui normalmente non entriamo in contatto. Un'improvvisa perdita di foresta comporterebbe un picco temporaneo nella nostra esposizione alle infezioni zoonotiche - cioè trasmesse direttamente o indirettamente da animali - come l'Ebola, il virus Nipah o quello del Nilo occidentale West Nile virus.
Benessere mentale
Il Dipartimento per la Conservazione dell'Ambiente dello Stato di New York raccomanda di camminare immersi nella natura per migliorare la salute generale, quindi ridurre lo stress, aumentare i livelli energetici e migliorare la qualità del sonno sonno. "Il bagno di foresta è ora una prescrizione medica in Giappone" ricorda Kathy Willis docente di biodiversità all'Università di Oxford. "Tanti problemi di malessere fisico e mentale possono essere significativamente ridotti trascorrendo del tempo in un ambiente boschivo. Ecco perché ‘il bagno di foresta’ è ora una medicina nel paese del Sol Levante".
Il valore culturale degli alberi
La perdita di alberi avrebbe riipercussioni anche sul piano culturale. Basta pensare alla loro presenza nell'arte, nella letteratura, nella poesia e nella musica. Fin dalla preistoria sono protagonisti in molte religioni animistiche e svolgono ruoli di primo piano in altre religioni praticate ancora oggi: Buddha ha raggiunto l'illuminazione dopo essersi seduto sotto l'albero di Bodhi per 49 giorni, mentre gli Indù adorano gli alberi di Peepal, entità simbolo per la divinità maschile Vishnu. Nella Torah e nel Vecchio Testamento, Dio dà vita agli alberi il terzo giorno della creazione - prima ancora di animali e umani. Nella Bibbia, Gesù muore su una croce di legno.
Inoltre, senza alberi non si sarebbe diffusa la leggenda secondo cui lo scienziato Isaac Newton scoprì la forza di attrazione gravitazionale quando una mela gli cadde in testa dall’albero della sua casa Woolsthorpe Manor a Grantham (Inghilterra).
"Anche se potessimo vivere in un mondo senza alberi, chi lo vorrebbe davvero?", si chiede Thomas Crowther. "Questo pianeta è unico rispetto a tutto ciò che attualmente sappiamo dell'universo. E questo grazie ad una cosa inspiegabile, chiamata vita, che senza alberi non sarebbe possibile”.