Entro il 2026 il mercato dei prodotti repellenti per gli insetti aumenterà il suo volume di affari del 6,8%, generando profitti pari a 9.615,7 milioni di dollari. A comunicarlo un rapporto del Allied Market Research che ci racconta come molti fenomeni protagonisti delle cronache di questi anni, riscaldamento globale e problemi con lo smaltimento dei rifiuti su tutti, causano non soltanto un significativo aumento della popolazione degli insetti, ma soprattutto il rischio che poi questi insetti si rendano protagonisti della diffusione di malattie.
Tra il 2016 e il 2017 sono aumentati di due milioni nel mondo i casi di malattie trasmesse tramite punture di insetti, regioni come il Nord America, l'Asia del Pacifico e l'Europa hanno visto un gran numero di casi di dengue, malaria e chikungunya, ma sono tante le malattie trasmissibili tramite gli insetti, malattie come la zika, la malattia di Lyme, la peste bubbonica, la cecità fluviale e la febbre del Nilo occidentale.
Tutte conseguenze catastrofiche, vagamente bibliche, che si potrebbero abbattere sull’uomo a causa delle sue azioni nei conronti del Pianeta. Il riscaldamento globale fa aumentare il numero di insetti così come una mala gestione a livello globale dei rifiuti. Su questo aspetto la ricerca ci dice che, secondo l'OMS, si prevede che i rifiuti globali cresceranno del 70% entro il 2050, ciò vuol dire un pari aumento anche della presenza degli insetti e la conseguenziale vendita di vaporizzatori, spray e creme per proteggerci.
Questi prodotti, naturalmente, potrebbero a loro volta creare problemi di salute, a causa del massiccio utilizzo di dietiltoluamide (DEET), la sostanza più utilizzata come repellente, provata per la prima volta dall’esercito americano durante la Seconda Guerra Mondiale negli scontri nella giungla, entrata a far parte dell’armamentario militare statunitense nel 1946 e messa in commercio per i civili nel ’57.
Secondo uno studio condotto dalla biblioteca nazionale americana di medicina, alcune persone, a causa di un prolungato utilizzo di repellenti a base DEET, hanno riportato diversi problemi respiratori, prurito agli occhi e mal di testa.
Il prodotto più venduto sono i vaporizzatori, probabilmente perché il metodo per tenere lontani gli insetti meno invasivo, e l’insetto più attaccato dall’uomo è stata la zanzara. L’Asia, in particolari i Paesi che confinano con il Pacifico, è la regione del mondo dove il mercato risulta essere più florido e, naturalmente, considerate le cause che portano ad uno smodato utilizzo di repellenti per gli insetti, questa non è affatto una buona notizia.
L’aumento delle vendite è dovuto soprattutto alla prolificazione di insetti in zone come India, Filippine e Indonesia. Affari d’oro dunque nei prossimi anni per aziende come Reckitt Benckiser Group, The Godrej Company, Dabur International, Johnson and Johnson, Spectrum Brands, Jyothi Labs, Swayer Ltd., Himalaya Herbals, Enesis Group e Quantum Health, considerate dal rapporto leader del mercato. Incassi causati quasi esclusivamente dalla negligenza dell’essere umano, incapace da sempre di prendersi cura della natura, che poi, ovviamente, sa come vendicarsi.