Dall'inizio dell'anno 46 poliziotti si sono suicidati, in media uno ogni cinque giorni, con un tasso superiore alla media nazionale: questi i numeri dell'emergenza diffusi dai sindacati che chiedono al governo un piano d'urgenza, minacciando una protesta in occasione del G7 il prossimo fine settimana a Biarritz. Una problematica molto sensibile, in parte tabù, quella dei suicidi che attanaglia il mondo della polizia in Francia, valutata da sindacati e osservatori come un "grido d'allarme" per attirare l'attenzione su condizioni di lavoro sempre piu' difficili e pericolose.
"Finora nessun piano ha risposto all'emergenza e ora aspettiamo risposte chiare", ha dichiarato Christophe Rouget del Sindacato dei dirigenti della sicurezza interna. In base ai dati registrati dalla Direzione generale della polizia, dal 1997 quasi 1000 agenti si sono suicidati, all'87% ufficiali e agenti in servizio sul terreno. Servizi di medicina preventiva e di sostegno psicologico sono stati creati senza sortire grandi risultati. Al di là di problemi personali, a gravare sui poliziotti molte "ferite invisibili" quali sovraccarico di lavoro, disorganizzazione dei servizi, crescente violenza, mancato riconoscimento del proprio operato e lontananza da casa.
Negli ultimi mesi la crisi dei gilet gialli ha anche aumentato la pressione sugli agenti in prima linea. "Piu' che cercare di risolvere le conseguenze, urge far fronte alle cause profondi del malessere che porta i poliziotti al suicidio, rivedendo l'organizzazione quotidiana del lavoro e aumentando i mezzi a disposizione" sottolinea Marc Loriol, sociologo e ricercatore del Cnrs, esperto di protezione sociale e stress lavorativo.