L'agenzia russa per l'energia nucleare Rosatom ha reso noto che l'esplosione, in cui giovedì scorso sono morti cinque suoi specialisti e che ha generato un picco dei livello di radioattività a Severodvinsk, nella regione di Arkhangelsk, è stata causata da un incidente avvenuto durante il test di "una fonte isotopica di energia per il motore di un missile a propellente liquido". Dietro la formula da addetti ai lavoro, l'ammissione e di quelle importanti, perché tutto fa pensare che si stesse testando il missile da crociera Burevestnik, tra le nuove armi supersoniche annunciate dal presidente Vladimir Putin, l'anno scorso, per contrastare gli Usa.
Giovedì, giorno dell'incidente, il ministero della Difesa aveva reso nota l'esplosione, senza parlare però del coinvolgimento di tecnologia nucleare. Il dicastero si era limitato a riferire che due persone erano rimaste uccise e sei ferite nell'esplosione del motore di un missile a propulsione liquida, durante un test. Tra i feriti c'erano anche dipendenti del dicastero e contractor civili. Il comunicato di Rosatom lascia pensare che tre di coloro inizialmente feriti siano poi deceduti, in questi giorni. Per ora non sono state rivelate le identità delle vittime, né il luogo in cui sono ricoverati i feriti.
Nonostante le prime rassicurazioni da parte di Mosca sulla normalità dei livelli di radiazioni, le autorità di Severodvinsk avevano registrato un aumento di 20 volte. Nella zona, si trova una delle principali strutture di ricerca della Marina russa dove, tra le altre, cose vengono sviluppati e testati missili balistici, intercontinentali e da crociera.
La fonti isotopiche, ha spiegato Boris Zhuikov dell'Istituto per la ricerca nucleare di Mosca, non sono di solito pericolose per chi ha a che fare con esse ma "se danneggiate, chi si trova nei paraggi rischia di restare ferito: il carburante da esse usato è diverso, dal plutonio al cerio al promezio". "I livelli di radioattività sono del tutto incomparabili con quelli provenienti da gravi incidenti con reattori", ha aggiunto, ma le rassicurazioni non sono bastate agli abitanti di Severodvinsk, che, presi dal panico, sono corsi a comprare iodio nelle farmacie della città. "Nel giro di un'ora - ha raccontato la farmacista Yelena Varinskaya - le forniture erano state tutte vendute".