La complicata situazione famigliare di Boris Johnson, ex ministro agli Esteri, irrompe nella campagna elettorale per la premiership britannica. A Londra, la polizia è stata chiamata in piena notte dai vicini che sentivano urla e colpi provenire dalla casa che BoJo divide con la compagna Carrie Symonds, dopo la separazione dalla seconda moglie.
Le urla erano tali che i vicini si sono preoccupati. Uno ha raccontato al Guardian di aver sentito "sbattere e urlare", con il rumore di piatti rotti e ad un certo punto Symonds che diceva a Johnson: "Stammi lontano, vattene da casa mia". Ci sarebbe anche una registrazione dell'alterco, fatta dalla casa di un inquilino adiacente.
Symonds si lamentava, tra le altre cose, del vino rosso versato sul divano. E ha urlato: "Non ti preoccupi di nulla semplicemente perché sei viziato. Non di preoccupi dei soldi né di nulla".
A un certo punto Johnson, scrive il Daily Mail, ha detto alla compagna di non toccare il suo portatile, dopodiché si è sentito il fragore di qualcosa caduto a terra. L'alterco ha preso una piega così allarmante che i vicini sono andati a bussare alla porta, ma non hanno ricevuto risposta. "Speravo che qualcuno mi dicesse 'stiamo bene'. Ho bussato tre volte ma non è venuto nessuno" ha raccontato uno di loro.
E così hanno chiamato la polizia che dopo pochi minuti si è presentata con due auto e un furgone. Ma gli agenti hanno evidentemente ricevuto rassicurazioni da chi era nell'appartamento e se ne sono andati. Il giorno dopo, la polizia ha inizialmente negato che ci fosse stato alcun alterco domestico. Ma quando i giornalisti hanno fornito numero e indirizzo della casa, Scotland Yard ha dovuto confermare l'accaduto.
Sabato, durante un incontro pubblico a Birmingham, Johnson ha glissato sulla domanda che un giornalista hlo ha rivolto per chiaritre l'episodio. "Non penso che la gente voglia sentirmi su questo genere di cose", ha detto, "Penso che la gente voglia sentire quali siano i miei piani per il Paese".
La lite è avvenuta giovedì sera, passata la mezzanotte, appena qualche ora dopo che Johnson era diventato uno dei due finalisti nella 'corsa' a leader dei Tory e, di conseguenza, primo ministro. Se la dovrà vedere con l'attuale ministro degli Esteri, Jeremy Hunt, e la scelta sarà affidata ai 160 mila conservatori membri del partito. Il risultato è atteso per la seconda metà di luglio.