Un estremista di destra con precedenti di violenza e, soprattutto, stretti rapporti con le realtà più pericolose del neonazismo, compreso il gruppo "Combat 18", che si ispira sin dal nome alla figura di Adolf Hitler: sui media tedeschi si moltiplicano i dettagli sulla vita, sul passato e sulle attività vietate di Stephan E., l'uomo di 45 anni arrestato sabato con l'accusa di essere l'assassino di Walter Luebcke, il politico pro-migranti della Cdu ucciso due settimane fa a casa sua con un colpo di rivoltella alla testa.
In pratica, sembra prendere corpo la paura peggiore: che il delitto sia di matrice politica, legato alla prese di posizioni di Luebcke in difesa dei migranti, per le quali era stato oggetto di insulti e minacce di morte in vita, e di una nuova ondata di offese sinanche dopo la morte, in rete. Ed è per questo - per l'infinità di nuovi elementi emersi intorno al delitto - che oggi la Procura federale di Karlsruhe ha annunciato di aver preso in mano il caso.
Arrestato dalle teste di cuoio tedesco a Kassel in base a tracce di Dna trovate sul luogo del delitto, secondo lo Spiegel Stephan E. aveva legami con il gruppo neonazista "Combat 18", considerato uno dei gruppi di estrema destra "più significativi" in Germania. I militanti di questa formazione, afferma il settimanale, "sono pronti all'uso della violenza, hanno avuto a che fare con traffici di armi, hanno diffuso messaggi d'odio, hanno pubblicato istruzioni per la costruzione di ordigni esplosivi", e vantavano rapporti con la rete "Blood & Honour", che a volta aveva dato sostegno ai militanti della Nsu, l'organizzazione terrorista di estrema destra che tra il 200 e il 2007 si era macchiata di una lunga serie di omicidi a sfondo razzista. Lo Spiegel non manca di far notare che il numero 18 del nome del gruppo si riferisce alla prima e ottava lettera dell'alfabeto: A e H, come Adolf e Hitler.
Una lunga militanza radicale
La biografia dell'uomo "gravemente sospetto" di essere il killer di Luebcke riserva anche altri dettagli, tutti legati alla scena dell'estrema destra. A quanto scrive la Zeit, già nel 1993 l'allora ventenne Stephan E. avrebbe attaccato con una esplosivo un centro d'accoglienza per richiedenti asilo in una località dell'Assia, Hohenstein-Steckenroth. Il suo nome, peraltro, è comparso anche nei lavori della commissione d'inchiesta sul gruppo terrorista Nsu, dove veniva descritto come un "estremista di destra pronto a far ricorso alla violenza". È sempre lo Spiegel a riferire che Stephan era stato un militante dell'Npd, il partito neonazista, in Assia. Dieci anni fa era stato fermato dalla polizia insieme ad circa 400 "nazionalisti autonomi" a Dortmund in seguito ad un attacco contro una manifestazione dei sindacati per il primo maggio.
La paura tuttavia è che il mistero Luebcke abbia contorni ancora più vasti. Citando fonti interne all'inchiesta, la Sueddeutsche Zeitung afferma che non si esclude che dietro l'omicidio vi sia una vera e propria organizzazione terroristica di estrema destra, vedi proprio al capitolo Nsu: è proprio questo timore che ha fatto scattare la Procura federale, ed è per questo si stanno passando al setaccio il computer, lo smartphone e i documenti trovati nella abitazione dell'uomo, che in passato si era fatto notare per atti violenti, di danneggiamento e furti.
Secondo le prime ricostruzioni, Walter Luebcke, 65 anni, era stato ucciso il 9 giugno da un colpo di pistola sparata "a distanza ravvicinata" sulla terrazza della sua abitazione. Per aver promosso la realizzazione di un centro d'accoglienza per profughi nel 2015 era stato oggetto di insulti e di minacce, anche da militanti del movimento xenofobo di Pegida e da ambienti dei cosiddetti Reichsbuerger, nostalgici del Terzo Reich.
Le più alte autorità dello Stato chiedono, a questo punto, di fare chiarezza "nel più breve tempo possibile", come ha fatto sapere la cancelliera Angela Merkel attraverso le parole del portavoce Steffen Seibert. I Verdi, i liberali e la Linke ritengono necessaria la convocazione di una riunione d'urgenza della Commissione interni del Bundestag. Il presidente della Repubblica, Frank-Walter Steinmeier, ritiene che fare luce sull'omicidio Luebcke sia oggi una "priorità massima".