Il Kazakistan va al voto presidenziale per la prima volta in trent'anni e senza che al potere vi sia formalmente Nursultan Nazarbayev, per il quale è però in corso un processo di divinizzazione che, solo per fare un esempio, porterà la capitale Astana a chiamarsi "Nursultan". Il favorito al voto è, infatti, un 'favorito' dell'ex presidente: Kassym-Jomart Tokayev, 66 anni, che si troverà di fronte altri sei candidati in un voto destinato, dal punto di vista della credibilità internazionale, a fare la fine delle precedenti elezioni, i cui risultati non sono mai stati ritenuti affidabili dall'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa. Quest'ultima ha inviato nel Paese asiatico 300 ispettori.
Tokayev non avrà, ha detto io suo capo della campagna elettorale, Maulen Ashimbayev, poiché "aspirare ai numeri di Nazarbayev è un errore", ma uno dei due sondaggi consentiti dalle autorità gli attribuisce il 73% dei voti. Quattro anni fa Nazarbayev, che poi ha deciso a sorpresa di dimettersi, ebbe il 98 % dei consensi.