Si inasprisce la disputa sui rifiuti scaricati dai Paesi ricchi nelle nazioni in via di sviluppo del Sud-Est asiatico: dopo il presidente filippino, Rodrigo Duterte, è intervenuto con toni duri il premier malese, Mahathir Mohamad, convinto che questa pratica "profondamente ingiusta" debba cessare.
È scorretto che "i Paesi ricchi mandino i loro rifiuti nelle nazioni povere semplicemente perché queste ultime non hanno scelta, e forse contribuisce un po' alla loro economia", ha dichiarato il leader di Kuala Lumpur, durante una visita a Tokyo.
"Non abbiamo bisogno della vostra spazzatura perché la nostra è già abbastanza per darci problemi".
Il primo è stato Duterte
Tra i primi ad aprire la querelle è stato Duterte che con toni accesi, il mese scorso, ha intimato al Canada di riprendersi l'immondizia scaricata nell'arcipelago del Sud-Est asiatico tra il 2013 e il 2014, assicurando di essere pronto a "dichiarare guerra". Nonostante le rassicurazioni di Ottawa che avrebbe risolto la questione entro fine giugno, il presidente filippino ha ordinato di rimandare indietro i rifiuti e scaricarli nelle acque territoriali del Paese nordamericano se si rifiuta di accettarli.
Una nave è stata affittata per rimandare indietro 69 container ed è arrivata oggi in un porto nel nord dell'arcipelago.
Come Manila, anche Kuala Lumpur ha annunciato che rimanderà indietro fino a 3 mila tonnellate di scarti di plastica che sono arrivati illegalmente negli ultimi anni, in particolare da quando nel 2018 la Cina ne ha messo al bando l'importazione, bloccando un flusso annuale di oltre 7 milioni di tonnellate di rifiuti.
"Ci date i vostri rifiuti e poi insistete che inquiniamo quando li eliminiamo", ha proseguito il premier malese. I Paesi usati come 'discarica' sono in rivolta e decisi a rinviare la spazzatura verso i Paesi ricchi.
Nella lista stilata da Kuala Lumpur, ci sono almeno 14 nazioni, tra cui Usa, Giappone, Francia, Canada, Australia, Gran Bretagna, Bangladesh, Singapore e Arabia Saudita.
Il ministro malese dell'Energia, Yeo Bee Yin, due giorni fa aveva fatto sapere che verranno rimpatriati 60 container, "illegalmente portati nel Paese con false dichiarazioni e altre violazioni del diritto ambientale".
Yeo ha esortato "le nazioni sviluppate a rivedere la loro gestione dei rifiuti di plastica e a fermare il trasferimento della spazzatura nei Paesi in via di sviluppo. Se verranno inviati in Malaysia, li rispediremo indietro senza pietà". È già è successo con 5 container che sono stati riconsegnati alla Spagna.