Ad un anno esatto dallo strappo di Donald Trump e dopo il ritiro unilaterale degli Usa dall'accordo tra l'Iran e il 5+1, Teheran ha annunciato la ripresa di parte delle attività nucleari che aveva interrotto alla luce dell'intesa del 2015. Una decisione che fa seguito anche a quello che Teheran definisce uno scarso impegno dell'Europa per tenere in vita l'intesa.
La Francia ha messo in guardia l'Iran, ricordando che l'accordo internazionale prevede sanzioni in caso di violazioni. "Non vogliamo che domani Teheran annunci azioni che sarebbero violazioni dell'accordo nucleare", ha fatto sapere una fonte dell'Eliseo. "In questo caso saremmo obbligati, per attuare con precisione le clausole dell'accordo, a riprendere noi stessi europei delle sanzioni. Non è quello che desideriamo, speriamo che gli iraniani non facciano questa scelta, c'è ancora incertezza", ha aggiunto la fonte.
Ma, secondo quanto riferito dai media iraniani, il capo dei negoziatori, Abbas Araghchi, comunicherà la decisione agli ambasciatori degli altri Paesi firmatari dell'accordo, Russia, Cina, Francia, Regno Unito e Germania. In parallelo, il presidente, Hassan Rohani, invierà lettere ai leader dei cinque Paesi per spiegare il passo, i dettagli del quale non sono ancora noti.
Secondo l'agenzia ufficiale Irna, Rohani nelle missive lamenterà che l'Iran ha atteso invano che le altre parti rispettassero gli impegni. Inoltre, il ministro degli Esteri, Mohammad Javad Zarif, che domani sarà a Mosca per incontrare il collega russo, Serghei Lavrov, invierà una lettera all'Alto rappresentante della politica estera Ue, Federica Mogherini, con i dettagli tecnici e legali.
Cosa chiede Teheran
L'Iran chiede il ritorno ai legami commerciali, in particolare nel settore petrolifero e bancario, precedenti all'uscita degli Usa dall'intesa e più duramente colpiti dalle sanzioni reimposte da Washington dopo il ritiro unilaterale. La pressione degli Usa è ulteriormente aumentata nei giorni scorsi con la decisione di non rinnovare le esenzioni ad otto Paesi (tra cui l'Italia) alle sanzioni sull'acquisto di greggio iraniano.
Inoltre, il Dipartimento di Stato ha annunciato venerdì l'imposizione di nuove misure restrittive. Qualunque aiuto ai fini di aumentare la capacità della centrale nucleare di Bushehr oltre il reattore già esistente, e qualsiasi attività per trasferire uranio arricchito fuori dall'Iran in cambio di uranio naturale sarà sanzionabile.
L'accordo sul nucleare (Jcpoa) limita il programma atomico iraniano in cambio della revoca delle sanzioni internazionali, ma da dopo il ritiro Usa la sua sopravvivenza è stata sempre a rischio. L'Europa ha adottato una serie di misure per dribblare le sanzioni americane, tra le quali un canale speciale di pagamento, che per ora non hanno avuto successo.