Articolo aggiornato alle ore 9,52 del 6 maggio 2019.*
È una scena apocalittica quella dell'aereo Sukhoi Superjet-100 in fiamme che compie un atterraggio d'emergenza all'aeroporto Sheremetyevo, poco fuori Mosca. E dal quale, una volta a terra avvolto dal fumo e dal fuoco, i passeggeri superstiti escono lungo gli scivoli in preda al panico. E, alla fine della serata, il bilancio è terribile, dopo un balletto di numero durato tutta la giornata: 41 morti, tra cui 2 bambini. Tra le vittime anche un membro dell'equipaggio.
Mentre si susseguivano le ipotesi sulle cause dell'incidente, il Comitato investigativo russo aveva parlato a lungo di un solo morto e quattro feriti. Alla fine, l'ammissione della portavoce del comitato, Elena Markovsksya: "I morti sono 41, i sopravvissuti sono solo 37".
A bordo del volo diretto a Murmansk - porto di mare sulla baia della Kola, a 32 chilomtri dal Mare di Barents - erano presenti 73 passeggeri e sei membri dell'equipaggio. Il volo della compagnia di bandiera russa Aeroflot era decollato alle 17.50 ora locale (le 16.50 in Italia), ma subito dopo ha lanciato il segnale di Sos e chiesto un atterraggio di emergenza. Il primo tentativo di atterraggio è fallito e il secondo è andato a termine ma "e' stato molto violento", come ha raccontato una fonte citata dalle agenzie. Secondo alcuni testimoni, il muso dell'aereo avrebbe colpito terra, prendendo fuoco.
Ma la versione più accreditata rimane quella del fulmine che avrebbe colpito il velivolo, provocando un incendio già in volo. Al momento del decollo c'erano nubi temporalesche a diecimila metri di altezza, hanno fatto sapere gli esperti del servizio meteorologico. Altre fonti, citate dai media locali, riferiscono che un passeggero ha notato del fuoco su una delle ali e così l'equipaggio ha deciso di tornare a Sheremetyevo.
Altre fonti ancora parlano di un guasto al circuito elettrico, mentre è la stessa Aeroflot a ribadire che l'incendio a bordo del volo SU1492 è partito "dopo l'atterraggio a Sheremetyevo". Nel suo comunicato, la compagnia di bandiera afferma pero' anche che "è stata creata una commissione per indagare sulle cause delle circostanze dell'incedente".
Drammatiche anche le scene dell'evacuazione dei passeggeri, che si sono letteralmente precipitati in preda al panico dall'aereo in fiamme lungo gli scivoli d'emergenza, con decine di ambulanze accorse sulla pista. L'incendio è stato domato, ma ha completamente distrutto tutta la coda dell'aeromobile.
Il presidente russo Vladimir Putin è stato informato dell'incidente. Come riferisce l'agenzia ufficiale Ria Novosti, il capo del Cremlino ha espresso le sue condoglianze alle famiglie e agli amici delle vittime e ha ordinato di "indagare a fondo" su quanto accaduto.
Il Sukhoi Superjet-100 coinvolto nell'incedente era nuovo, il suo anno di produzione è il 2018, a quanto ha riferito la Tass. L'incidente mette a rischio il futuro del Sukhoi Superjet-100, primo aereo di linea passeggeri progettato in Russia dopo la caduta dell'Urss, ma che fin da subito ha fatto fatica ad affermarsi sul mercato. Le autorità russe per ora hanno però fatto sapere che il Superjet non sarà sospeso. Per ora.
Ritrovate le scatole nere*
Entrambe le scatole nere sono state ritrovate in buone condizioni e consegnate agli specialisti dell'Interstate Aviation Committee (Ian, organismo che sovrintende all'aviazione civile nella Comunità degli Stati indipendenti), che sarà responsabile della loro decodifica. Lo ha riferito all'agenzia Interfax. "La decodifica delle scatole nere", ha fatto sapere la fonte, "può richiedere da due settimane a un mese".