"In questa fase non abbiamo alcuna indicazione di imminenti aumenti dei flussi dalla Libia, ma dobbiamo essere preparati". È l'avvertimento lanciato dal commissario europeo per i migranti, Dimitris Avramopoulos, in un'intervista al Messaggero. "Stiamo lavorando con la Libia e con i Paesi vicini proprio per evitare" che i migranti rimangano bloccati in Libia, ha spiegato Avramopoulos, "siamo tutti preoccupati per quanto sta accadendo in Libia".
"L'Unione europea e i suoi Stati membri hanno già invitato tutte le parti a cessare immediatamente le operazioni militari nel Paese", ha ricordato il commissario, "siamo interessati ad evitare che la situazione peggiori ulteriormente e questo e' esattamente il motivo per cui l'Ue sta agendo su tutti i fronti".
Avramopoulos ha però avvertito che "non permettere lo sbarco non è una soluzione", alludendo alla chiusura dei porti da parte dell'Italia. "Su questo punto vorrei essere molto chiaro", ha sottolineato. "Lo sbarco è regolato dal diritto internazionale e le leggi variano a secondo del territorio e dello Stato a cui appartiene la nave soccorritrice. Quando le operazioni di ricerca e salvataggio si svolgono nelle acque territoriali di uno Stato membro, lo sbarco deve aver luogo, appunto, in uno Stato membro".