Gli azionisti della Nissan, in riunione straordinaria questa mattina a Tokyo, hanno votato l'espulsione di Carlos Goshn dal board del gruppo automobilistico, interrompendo così ogni legame con colui che ha salvato e guidato la casa automobilistica nipponica per quasi due decenni.
È stato il 65enne Goshn a mettere in piedi la potente alleanza delle quattro ruote tra Renault, Nissan e Mitsbubishi. Arrestato la prima volta nel novembre 2018 e rilasciato su cauzione dopo 108 giorni di carcere, giovedì scorso la Procura aveva emesso nei suoi confronti un nuovo ordine d'arresto a Tokyo. Tra le altre, è accusato di vari illeciti finanziari, tra l'aver trasferito investimenti privati in perdita sulla Nissan e di aver utilizzato il patrimonio dell'azienda a favore di una società dell'Oman.
L'assemblea straordinaria, durata tre ore, si è aperta con la dichiarazione di "rammarico" del Ceo di Nissan, Hiroto Saikawa, seguita da un lungo inchino di scuse all'intero Cda, secondo la tradizione giapponese. "Nissan è in un momento critico", ha affermato tra l'altro Saikawa , e "e dobbiamo fare un nuovo passo avanti nella riforma della governance"