Nella Libia dilaniata dai conflitti fra le milizie e dagli scontri di potere fra la Tripolitania e la Cirenaica, c'è anche la presenza poco pubblicizzata se non addirittura segreta di truppe straniere, dislocate in base agli interessi geostrategici dei principali attori internazionali. Sull'esteso territorio di un milione e 700 mila chilometri quadrati, che per 42 anni era stato controllato dal colonnello Muammar Gheddafi, ci sono militari di Italia (in Tripolitania), Francia (in Cirenaica), Stati Uniti e Regno Unito (a Sirte e nel sud).
L'Italia è presente ufficialmente con la missione Miasit di assistenza e supporto al Governo di accordo nazionale di Fayez Serraj. Prevede un impiego massimo di 400 militari, 130 mezzi terrestri e mezzi navali e aerei (questi ultimi nell'ambito delle unità del dispositivo aeronavale nazionale Mare Sicuro). Miasit sostituisce e rafforza la vecchia missione Ippocrate (300 uomini e 103 mezzi) che ha permesso la realizzazione di un ospedale militare da campo a Misurata che offre 30 posti letto. I militari italiani sono impegnati anche nell'addestramento delle forze locali.
Una presenza discussa è quella delle forze speciali francesi. "Un segreto di Pulcinella", lo hanno più volte definito i giornali parigini. L'ammissione da parte del governo della presenza di suoi militari sul suolo libico è arrivato nel luglio 2016, in seguito all'abbattimento di un elicottero (dell'esercito del generale Khalifa Haftar), a bordo del quale si trovavano tre membri dei corpi speciali francesi. "Le forze speciali ci sono per contribuire a garantire che la Francia sia presente ovunque nella lotta contro i terroristi", aveva dovuto confermare l'allora portavoce del governo (premier Manuel Valls e presidente Francois Hollande), Stephane Le Foll.
Parigi non fornisce cifre ufficiali sulla presenza militare in Libia, ma sono 3.500 i soldati francesi sparsi tra Mauritania, Mali, Niger, Ciad e Burkina Faso. Ed era circolato anche un rapporto che indicava la presenza di almeno 40 membri dei corpi speciali francesi nella zona di Benina, nella periferia di Bengasi: una presenza che è stata confermata alla France-Presse anche dal colonnello Saqr Jarochi, secondo cui "almeno 20 militari si trovano in una base a Benina" e altri sono sparsi tra "Tobruq e Misurata".
L'aviazione americana è invece presente con i raid aerei che vengono compiuti contro obiettivi dell'Isis in Libia, nell'ambito dell'operazione Africom. Secondo un rapporto pubblicato dal Watson Institute della Brown University, i corpi speciali americani hanno persino una base e un centro di addestramento nel sud della Libia; e diverse operazioni Usa sarebbero partite da una base a Sirte.
Il Pentagono non fornisce numeri esatti sulla presenza militare Usa in Libia, ma il segretario della Difesa, James Mattis, aveva dichiarato che nella regione erano impiegate mille persone, facendo riferimento anche a Niger, Mali e Nigeria.
La presenza britannica, mai ufficiale, è stata confermata da alcune operazioni antiterrorismo compiute nel nord del Paese, in collaborazione anche con l'intelligence americana. E ancora più misteriosa è la presenza dei russi, mercenari o truppe speciali, che si muoverebbero sul terreno per consolidare interessi strategici.