Il cestista dei Dallas Mavericks Kristaps Porzingis è sotto indagine a New York per un presunto stupro. Lo racconta il New York Post. La donna che lo accusa sostiene che la violenza risale a un anno fa e che si è decisa a parlare soltanto ora perché aveva chiesto al giocatore 68.000 dollari in cambio del suo silenzio. Ma la trattativa, si desume, non è andata a buon fine. L'avvocato di Porzingis ha negato le accuse rivolte contro il suo assistito, parlando di "richieste estorsive" da parte della donna.
La notizia è stata ripresa da diversi media, tra cui Espn. "Siamo a conoscenza del reclamo che è stato presentato contro il signor Porzingis venerdì scorso e neghiamo inequivocabilmente le accuse", ha detto l'avvocato Riopelle. "Abbiamo fatto un rinvio formale alle forze dell'ordine federali il 20 dicembre 2018, sulla base delle richieste estorsive dell'accusatore. Abbiamo anche allertato la National Basketball Association mesi fa".
Porzingis l'anno scorso giocava con i New York Knicks. Secondo la sua accusatrice, la presunta violenza sarebbe avvenuta il 7 febbraio 2018, nell'edificio Sky di New York dove viveva Porzingis. La donna viveva nello stesso edificio ha detto di aver accettato un invito all'appartamento di Porzingis. Il proprietario di Mavericks Mark Cuban, in un'email all'alberino, ha detto che la squadra è a conoscenza dell'accusa, ma "siamo stati istruiti dalle autorità federali a non commentare".
Di Porzingis si era parlato recentemente per un suo investimento in Zone7, una startup fondata negli Stati Uniti da due ex agenti dell'intelligence israeliana e che usa i big data e l'intelligenza artificiale per prevedere gli infortuni e gestire i tempi di recupero degli atleti.