Un limite di velocità più basso sulle autostrade tedesche ridurrebbe le emissioni di Co2 e - soprattutto - il numero di morti sulle strade che lo scorso anno ha toccato quota 409. Ma una proposta avanzata a gennaio da una commissione nominata dal governo tedesco ha quasi sollevato una vera e propria opposizione. I sindacalisti non hanno esitato a indossare gilet gialli, inneggiando alle proteste che hanno messo a ferro e fuoco Parigi, mentre gli oppositori di estrema destra hanno preso la palla al balzo per “denunciare la stretta” dello Stato. Per il ministro dei Trasporti, Andreas Scheuer, un limite di velocità in autostrada è “contrario al buon senso”. Una dichiarazione in netto contrasto con le tesi dei suoi stessi esperti.
I tedeschi hanno un’ossessione quasi religiosa per l’alta velocità, paragonabile solo a quella degli americani per le armi e quella per la caccia alle balene dei giapponesi. Con poche eccezioni, come l’Afghanistan e l’Isola di Man, quasi tutti i Paesi del mondo si sono dati dei limiti di velocità.
Il Paese delle auto
La Germania definisce se stessa il “Paese delle auto”, dove Karl Benz ha costruito la prima automobile e dove le macchine non sono solo il prodotto esportato con più orgoglio, ma anche un simbolo di identità nazionale. Ma le autostrade tedesche sono “il selvaggio West”, si legge sul New York Times. Sono “l’unico posto in cui una super regolata società non ha regole. E quel posto è sacro”. “È un luogo emozionante”, sostiene Stefan Gerwens, direttore dei trasporto e della mobilità dell’ADAC, un club con 20 milioni di membri che si oppone a qualsiasi limite di velocità. E non ci sono fatti e grafici che tengano.
I numeri della velocità
La Germania è nettamente indietro rispetto agli obiettivi previsti dagli accordi sul clima del 2020. Poiché le auto incidono per l’11% sulle emissioni totali, il governo ha messo in piedi una commissione di esperti per capire come ridurre l’inquinamento nel settore dei trasporti. Secondo il team, un limite di 120 chilometri all’ora potrebbe ridurre significativamente le emissioni, a costo zero. Non solo.
Stando alle statistiche ufficiali, nel 2017 sono morte 409 persone, la metà delle quali ha perso la vita a causa dell’alta velocità. Su circa il 30% dei quasi 13mila chilometri di autostrade c’è già un limite di velocità per ridurre l’inquinamento acustico nei pressi dei centri abitati. E i numeri mostrano che il tasso di mortalità su quei tratti è più basso del 26%. “Quando si tratta di auto, il dibattito diventa irrazionale”, spiega al New York Times Dorothee Saar, della Deutsche Umwelthilfe, organizzazione no profit che si batte per la difesa dell’ambiente. “Per molte persone, l’idea di dover rallentare è una sorta di attacco alla propria mascolinità. E’ come se stessimo degenerando”, spiega Erhard Schütz, professore in pensione ed esperto di storia delle autostrade.
La metà dei tedeschi è contraria
Circa la metà dei tedeschi è contraria all’imposizione dei limiti di velocità. Ed è così da almeno 10 anni, spiega Michael Kunert, direttore della società di statistiche Infratest Dimap, secondo cui ciò significa che il partito che proporrà o adotterà questa misura perderà i voti di un’ampia parte della popolazione. Nel mezzo della grave crisi del petrolio del 1973, il ministro dei Trasporti Lauritz Lauritzen colse l’occasione per imporre limiti di velocità. Il prezzo del petrolio era alle stelle e i morti sulle strade superavano le 20 mila unità all’anno (sei volte più alto di oggi). Ridurre la velocità era la cosa più sensata da fare. La misura durò solo 4 mesi, Lauritzen poco di più. Di contro, nacque la campagna dallo slogan “Freie Fahrt für freie Bürger!”, “Libertà di guidare per i liberi cittadini”.
Pericoloso? “Basta seguire le regole”
Per evitare incidenti - sostengono i tedeschi - basta ricordarsi due cose: che la corsia di sinistra è per chi guida estremamente veloce e che bisogna mantenere la distanza di sicurezza. Intanto c’è chi ne ha fatto un vero e proprio business per i turisti più ricchi che vogliono provare l’ebrezza di guidare una Porsche per 80 minuti al presso 700 euro.