Il presidente americano, Donald Trump, ha annunciato il ritiro delle truppe americane dalla Siria. "Abbiamo sconfitto l'Isis, era l'unica nostra ragione per stare li'", ha spiegato il capo della Casa Bianca in un tweet. Mosca accoglie con favore la decisione annunciata dal presidente Donald Trump di ritirare le truppe Usa dalla Sira. "È una pietra miliare che può evolversi nella reale prospettiva di una soluzione politica", ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, in un comunicato diffuso dall'ambasciata russa a Washington.
Molti repubblicani Usa hanno contestato la decisione di Trump. Tra questi il fedelissimo del presidente, Lindsey Graham, e Marco Rubio. Usa e Russia si trovano su fronti opposti in Siria con Washington che appoggia le forze di opposizione al regime e Mosca schierata con il presidente siriano Bashar al Assad. Scettica la Gran Bretagna: "Anche senza un territorio, l'Isis resta una minaccia", ha detto il ministero degli Esteri britannico. "Molto resta da fare e non dobbiamo perdere di vista la minaccia che pongono", ha sottolineato il Foreign Office.
"Come gli Stati Uniti hanno chiarito, questi sviluppi in Siria non segnano la fine della Coalizione Globale o la sua campagna e continueremo a lavorare con i membri della Coalizione per raggiungere questo obiettivo". Nella notte Trump rilancia la sua decisione: "Dopo storiche vittorie contro l'Isis, è ora di riportare a casa i nostri grandi giovani", scrive su Twitter.