Prenotare un E-scooter è comodo e pian piano negli Stati Uniti sta diventando un vero e proprio mezzo di trasporto alternativo e strautilizzato dai cittadini per gli spostamenti urbani. Si tratta di monopattini elettrici, comodi, leggeri e che permettono di bypassare con agilità il traffico. Basta scaricare l’app, registrare una carta di credito e i tempi delle lunghe camminate a piedi sono finiti. Ma se da una parte i clienti sono soddisfatti dall’altro lo sono sempre meno le aziende.
Aziende in crisi
Le prime indicazioni di una crisi provengono dagli Stati Uniti dove diverse società che hanno investito sull’affitto di E-scooter ora stanno tirando i remi in barca in maniera piuttosto preoccupante. Ne sono un esempio alcune delle più grosse aziende americane del settore, la Bird Rides Inc. per esempio, che sulla scia dell’oscillazione positiva riportata nei primi due trimestri, e che aveva fatto salire vertiginosamente fino a 2 miliardi di dollari il proprio valore, ha dovuto ridimensionare gli investimenti programmati in maniera netta, ritrovandosi addirittura a dover smentire pubblicamente un’eventuale acquisizione da parte di Uber, che già possiede delle quote della società.
Stesso discorso per la Lime, che riguardo l’interesse di Uber si è rifiutata di commentare, ma che non naviga in acque migliori. Dalla sua ufficialmente anche Uber si è detta estranea a qualsiasi movimento di questo tipo ma la dichiarazione puzza di strategia dato che ha anche aggiunto di essere costantemente interessata a fornire metodi alternativi di spostamento urbano. Insomma, se non è un’ammissione poco ci manca. D’altra parte il CEO di Uber Dara Khosrowshahi, come ricorda IlSole24Ore, aveva già chiarito la posizione dell’azienda all’annuncio dell’acquisizione delle biciclette Jump “Non solo un servizio di car sharing, ma un supporto per il consumatore per muoversi in città nella maniera più semplice, conveniente, affidabile”.
Monopattini poco resistenti
C’è da dire che gli investitori fino a poco tempo fa hanno fatto a gara per aggiudicarsi una fetta della torta, l’affare sembrava imperdibile: negli Stati Uniti un monopattino elettrico costa intorno ai 500 dollari e ogni monopattino dato in affitto è arrivato a far fruttare circa 20 dollari al giorno. Conti però fatti senza il supporto dell’oste. I monopattini in questione infatti non reggono un utilizzo costante e duraturo, per cui già dopo un paio di mesi la maggior parte sono stati ritirati.
Altro problema il vandalismo, a San Francisco, per esempio, la Scoot Networks vince l’appalto per assaltare la città con circa 650 monopattini elettrici; due settimane e 200 di questi erano stati rubati o vandalizzati fino a renderli inutilizzabili; “non c’è modo di restare in questo business se i tassi di furto e vandalismo restano così alti” ha detto l’amministratore delegato di Scoot Networks, Michael Keating, così la nuova idea è quella di allegare uno speciale lucchetto per attaccare i mezzi e arginare la frana, ma c’è chi ha già risposto che il problema a San Francisco è la delinquenza e difficilmente il problema troverà una soluzione stabile.
Mercato difficile ma in continua espansione
Un mercato difficile quindi ma che negli Stati Uniti risulta essere in continua espansione: a Los Angeles girano quasi 20mila monopattini e quasi 15mila a San Diego. L’affare è stato fiutato anche dalla Ford, che ha acquisito Spin, un’altra startup legata ai monopattini elettrici. Ora sia Uber che la rivale Lyft (che ha già acquistato il bike sharing Motivate) stanno entrando sul mercato ufficialmente puntando gli occhi su New York. Anche la Grande Mela presto dunque potrebbe essere presa d’assalto.
In Italia?
In Europa già dallo scorso giugno proprio la Lime ha fatto il suo ingresso trionfale sul mercato, e in Francia sta avendo un successo strepitoso. Bizzarro ciò che è successo invece a Milano: mentre diverse aziende stavano in attesa dei permessi del comune, la Helbiz ha proposto il test nel centro del capoluogo lombardo. Il problema in Italia è che il monopattino non è un mezzo omologato quindi, per legge, non può circolare per le nostre strade. A quanto pare sarà complesso che il mercato italiano si pieghi in fretta all’utilizzo dei monopattini, ma il successo in casa dei nostri paesi vicini potrebbe far sbloccare la situazione, a quel punto l’Italia diventerebbe un mercato pressocchè vergine e ambito da tutti i leader del settore.