Dalla Francia, l'onda dei 'Gilets jaunes' ha raggiunto il centro di Bruxelles, con scontri e disordini a due passi dalle istituzioni Ue. Ispirati dal movimento anti-tasse francese, manifestanti belgi con i gilet gialli fluorescenti per la sicurezza stradale - 500 secondo la polizia - hanno bloccato il traffico e lanciato sassi nei pressi degli uffici del premier Charles Michel, nella capitale belga. La polizia ha usato i cannoni ad acqua e i lacrimogeni per disperdere la protesta, lanciata sui social e inizialmente pacifica, ma che non era stata autorizzata.
Una sessantina i fermati dopo che i dimostranti hanno dato alle fiamme almeno due auto delle forze dell'ordine e hanno sparato petardi fuori dalla sede della Commissione europea. La manifestazione ha bloccato Rue de la Loi, dove si trovano le istituzioni dell'Unione, come anche la zona circostante di Trone.
In centinaia sotto il palazzo del governo
Centinaia di manifestanti sono arrivati davanti agli uffici del premier belga; decine di loro, con i volti protetti da maschere, hanno lanciato sassi e cartelli stradali contro la polizia, che ha risposto con i cannoni ad acqua e gas lacrimogeni. I disordini sono durati un'ora, prima che gli agenti circondassero e arrestassero alcuni dei dimostranti, disperdendo gli altri.
Il movimento dei Gilet gialli è iniziato in Francia il 17 novembre e non accenna a placarsi, tra blocchi stradali e blitz sugli Champs Elysees. Le prime iniziative sono state contro il calo del potere di acquisto e l'aumento delle accise su benzina e gasolio - introdotto come parte degli sforzi per ridurre le emissioni che causano il riscaldamento globale - ma presto il movimento si è trasformato in un'opposizione più generale alle politiche economiche e fiscali del presidente, Emmanuel Macron.
Per il premier sono "violenze inaccettabili"
Nel sud del Belgio, a maggioranza francofona, da una settimana si tengono proteste dei 'Gilets jaunes' vicino alle pompe di benzina. Come in Francia, i gilet gialli in Belgio chiedono meno tasse e un aumento del potere d'acquisto. Alcuni, come hanno fatto i 'colleghi' francesi con il leader dell'Eliseo, hanno chiesto le dimissioni del premier Michel. "Nessuna impunità per le inaccettabili violenze a Bruxelles", ha twittato il capo del governo belga, un alleato di Macron, che ha detto di comprendere i problemi della popolazione, sottolineando però che "i soldi non cadono dal cielo".
"Il nostro premier guadagna 25 mila euro al mese mentre noi viviamo con 1.200 euro, cresciamo i figli, paghiamo l'affitto, le tasse e non ne abbiamo mai abbastanza", ha detto a Euronews uno dei manifestanti a Bruxelles. "Siamo schiavi, lavoriamo in modo che loro possano vivere come dei re", ha aggiunto l'uomo chiedendo una piu' equa distribuzione della ricchezza nel Paese.