Il presidente neo eletto del Brasile, Jair Bolsonaro, ha confermato la sua intenzione, annunciata in campagna elettorale, di voler spostare l'ambasciata brasiliana in Israele a Gerusalemme, sulla falsariga di Donald Trump. In un'intervista al quotidiano Israel Ha-Yom ha dichiarato: "Israele è uno stato sovrano. Se decide la sua capitale, noi siamo d'accordo. Quando mi è stato chiesto durante la campagna se avrei spostato l'ambasciata se fossi stato eletto, ho detto di sì, e colui che decide sulla capitale dello stato di Israele è Israele, non altre nazioni".
Bolsonaro si è detto inoltre intenzionato a mantenere un'altra promessa elettorale: la "chiusura" dell'ufficio dalla rappresentanza palestinese a Brasilia. L'ambasciata palestinese "è costruita troppo vicino al palazzo presidenziale. Nessuna ambasciata dev'essere così vicina al palazzo presidenziale, quindi intendiamo spostarla da lì e non c'è altra soluzione secondo me", ha dichiarato nell'intervista, aggiungendo che "la Palestina deve essere uno Stato prima di rivendicare il diritto di avere un'ambasciata".
Como afirmado durante a campanha, pretendemos transferir a Embaixada do Brasil de Tel Aviv para Jerusalém. Israel é um Estado soberano e nós o respeitamos.
— Jair M. Bolsonaro (@jairbolsonaro) 1 novembre 2018
Il plauso di Netanyahu
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, plaude all'annuncio. "Mi congratulo con il mio amico, il prossimo presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, per la sua intenzione di trasferire l'ambasciata a Gerusalemme, un passo storico, corretto ed emozionante", ha detto Netanyahu in un messaggio diffuso dal suo portavoce. Bolsonaro aveva poi spiegato in una conferenza stampa successiva che la scelta della propria capitale è una questione di sovranità e nessun altro deve interferire in quella decisione. "Se il Brasile la ha portata da Rio a Janeiro a Brasilia, è stato il Brasile, non vedo alcun problema, abbiamo tutto il rispetto per Israele e tutto il rispetto per il popolo arabo, tutti qui convivono senza problemi". Bolsonaro entrerà in carica il prossimo gennaio.