Il presidente siriano, Bashar al-Assad, ha utilizzato le armi chimiche in almeno 106 attacchi dal 2014: è quanto sostiene un reportage della Bbc, che sostiene di aver raccolto prove sufficienti a inchiodare il 'rais' di Damasco. Nel settembre 2013, il presidente siriano firmò la Convenzione internazionale sulle armi chimiche e accettò di distruggere le scorte di armi chimiche a sua disposizione. La firma arrivò un mese dopo il terrificante attacco con il gas sarin in diversi sobborghi della capitale, Damasco: un attacco che fece centinaia di morti e che lascio' il mondo senza fiato; proprio sull'onda di quella indignazione, gli Usa (all'epoca era presidente Barack Obama) furono sul punto di bombardare Damasco, ma il presidente russo, Vladimir Putin, riusci' a convincere Assad a firmare la convenzione e consegnare i suoi arsenali di armi chimiche.
Bbc Panorama e Bbc Arabic hanno esaminato 164 segnalazioni di attacchi chimici che si presume siano avvenuti dopo la firma della convenzione, poco più di cinque anni fa; e hanno stabilito che ci sono prove credibili che le armi chimiche siano state usate in 106 di questi 164 episodi. Assad continua a negarlo: ancora all'inizio dell'anno ha assicurato che il suo esercito non possiede un arsenale chimico dalla 'svolta' nel 2013. "L'Opac, l'Organizzazione per la proibizione di armi chimiche, ha fatto indagini su questo, ed è chiaro che non abbiamo chimiche".