Quando, nell'estate del 2012, un amico lo convinse ad adottare Esther, Steve Jenkins pensò che l'animale che si era portato a casa, vincendo le resistenze del coinquilino Derek, fosse una maialina nana. Tre anni dopo Esther pesava quasi tre quintali. Era una scrofa da allevamento vera e propria.
Steve e Derek, nel frattempo, si erano però troppo affezionati a lei per pensare di ricavarne salsicce e arrivarono addirittura ad acquistare una fattoria, nei pressi della loro Toronto, perché avesse tutto lo spazio necessario: la Happily Ever Esther Farm, aperta anche ad altri animali bisognosi.
Una convivenza sui generis che è stata documentata dalla coppia attraverso tutti i canali social possibili, facendo diventare Esther una vera e propria star del web.
I went for a nice massage this afternoon, it’s part of my regular pre-weekend pampering plan. pic.twitter.com/4WdwBzFe7k
— Esther TheWonder Pig (@EstherThePig) 14 settembre 2018
Già perché Esther è davvero il maiale più famoso del mondo. Su Facebook ha 1,3 milioni di follower, su Twitter 53.000 e su Instagram 466.000. Per non parlare del canale YouTube, che ha oltre 23.000 iscritti. Numeri che hanno consentito a Steve e Derek anche di tirare su un business. C'è un sito internet dove è possibile acquistare ogni sorta di accessorio con l'immagine del suino: magliette, anelli, cappellini, pendagli. Nonché i due libri nei quali i due canadesi hanno raccontato la loro vita insieme a Esther. Il primo, 'Esther the Wonder Pig', nel 2016 ha vinto il Nautilus Award ed è entrato nella classifica dei best seller del New York Times. Il secondo promette di replicarne il successo.
Have you got your copy of “Happily Ever Esther” yet? We can’t wait to hear what you think. https://t.co/Y0hDyOGYGp pic.twitter.com/5sI8xe9flP
— Esther TheWonder Pig (@EstherThePig) 10 luglio 2018
Una popolarità che ha salvato la vita dell'artiodattilo quando i suoi padroni hanno scoperto che soffriva di una grave malattia. Impossibile diagnosticarla: l'unico macchinario a disposizione si trova negli Usa, dove Esther finirebbe in quarantena. I fan di Esther però le vengono in soccorso. La coppia raccoglie con un crowdfunding 650 mila dollari per acquistare l'apparecchiatura necessaria.
Lo scanner viene installato all'università di Toronto e la Tac consente di scoprire la presenza di un tumore alla mammella. Serve una chemioterapia. Se Esther fosse stata un gatto o un cane, non ci sarebbe stato nessun problema nell'ottenere i farmaci. La legge canadese considerà però i maiali come animali allevati a scopo alimentare, che non possono quindi avere accesso a simili cure. L'unica strada è trovare un veterinario disposto a rimuovere chirurgicamente il carcinoma. Così accade. L'intervento riesce. Esther è salva.
"Abbiamo dovuto affrontare tantissimi ostacoli per curarla. E oltre alla volontà e al desiderio abbiamo avuto la fortuna di avere il sostegno di tantissime persone. E ora vogliamo far qualcosa per far cambiare la situazione», afferma Steve, secondo quanto riportato da La Stampa, "non riesco a immaginare quante altre persone si siano trovate nella nostra situazione e si sono dovuti arrendere, messi davanti ai troppi no". La coppia utilizzerà quindi i centomila dollari avanzati dalla raccolta fondi per fornire assistenza sanitaria ad altri animali domestici considerati non da compagnia, perché "ogni maiale, pollo, capra e mucca che sia mai stato amato da un essere umano possa vivere felice e contento".